mercoledì 30 marzo 2016

-E finalmente la terza su tre-

-La mia su “Tobiko”-


Avrei voluto scrivere questa mia domenica scorsa, non ci sono riuscito, e me ne dispiaccio, in compenso ho riletto questo volume per farmi un’idea organicamente più precisa su questo lavoro, ho riletto il volume per la seconda volta anche perché sulla prima mi è sembrato che non avessi capito tutto, tutto, forse lo capito!
Alla prima lettura mi è sembrata una favola un po’ strampalata, c’è una bambina che raccoglie piume per poter volare e c’è un orso, niente di che, lo devo ammettere, ma questo volume va riletto molte volte, non è una favola, per niente, non c’è il lieto fine o qualsiasi altra cazzata che vi hanno insegnato le favole, no, per niente!
Il disegno che a primo acchito può sembrare banale o da libro per bambini si trasforma in un film, un film d’animazione, ovvio, ma sempre un film, le pagine di sequenza quando la bambina cade sono delle vere e proprie opere d’arte dell’animazione (per quanto ne so l’autrice è nata come animatrice, magari sbaglio e spero che lei mi correggerà su questo mio potenziale errore!), è un fumetto, che da molto, forse troppo ma il messaggio che l’autrice da è talmente sottinteso che va riletto, adoro questa autrice solo per questo, non è un messaggio diretto, tipo pugno, è un messaggio sottinteso, non voglio fare spoiler perché voglio che tutti leggano questo albo!
La genialità dell’autrice, e non so se sia voluto o meno, è che ad una prime lettura, magari veloce, la storia è banale e già letta, poi però capita al lettore più attento (e mi spiace ma io sono molto attento!),  gli sfugge determinate cose, o meglio, il senso di determinate scene, quindi lo rilegge e trova strati e strati di scrittura “delnondettomadovetecapirlo”!
Secondo me questa prima fatica fumettistica è grandiosa, la storia a più strati (si tocca l’ecologia, il costante volere essere sempre un passo avanti, l’innocenza, i sogni, la crescita di una bambina, il volere stare in un posto che si è già stato prenotato [e quindi il diventare uomo e tralasciare l’infanzia, e parlo dell’orso!], il concetto stesso di purezza, quando la protagonista non vuole parlare e l’orso la spinge a farlo, la malinconia che porta la crescita!), in questo albo c’è tutto, tutto, ho amato leggerlo la prima volta e lo amato ancora di più nel rileggerlo!
Ci sono storie che sono immortali, basti pensare a Biancaneve o a Cenerentola, ecco a mio avviso questa è una storia immortale, una storia che rimane e che leggerei (se mai dovessi averli!) hai miei figli, ma non è una storia solo per bambini ed è qui che Maurizia Rubino tira fuori la sua genialità, perché non è una storia solo per bambini ma per tutti, è una storia bella che fa riflettere e molto, consiglieri questo volume?

Assolutamente si, e consiglierei anche di leggero, rileggerlo e rileggerlo ancora, io personalmente lo considero una pietra miliare moderna del fumetto italiano! 

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