-Agorà-
Hai sempre
odiato le varie riunioni di famiglie, le feste comandate, le varie
cene pranzi merende e quant'altro, avresti preferito restartene
tranquillo sotto le bombe in una nazione qualsiasi in guerra ma le
licenze sono obbligatorie e ti tocca usufruirne, il giornale per cui
lavori ti ha costretto quasi con la forza di tornartene a casa, dopo
sei anni sotto le bombe loro hanno pensato che era troppo, ora stai
in redazione tutto il giorno a girarti i pollici, non c'è una storia
degna d'essere raccontata e rimani lì con le mani in mano.
La tua
cognizione del tempo è completamente fallata, non sai che festa è
ma sai che sei stato “ufficialmente” invitato a un pranzo
domenicale dove troverai tutti i componenti in vita della tua
famiglia, nonni, nipoti, cugini, zii, parenti alla lontana e alla
vicina e preferiresti non stare lì ma ci devi stare lo hai promesso
e le promesse vanno mantenute.
“Com'è fare
il giornalista?”
“Secondo te
chi ha ragione e chi torto?”
“Una ragazza
per bene non potresti trovarla?”
“Gu gu gu!”
“Da quand'è
che mangi carne, non l'hai mai mangiata e ora la mangi?”
Domande su
domande che hanno solo una risposta semplice, mah, però, eh, è per
questo che non mai i pranzi famigliari, vieni subissato da domande a
cui non vuoi o non puoi dare risposta, sembra quasi che perché sei
stato in ghiro per il mondo per anni tu sappia tutto di tutto e
invece t'accorgi sempre più che più si girovaga e più non si
conosce nulla, le uniche cose che sai sono li effetti devastanti di
una mina anti uomo, di una bomba a mano, di un colpo inferto da un
machete ma oltre a questo non sai più di tanto, ti sembra che le
fazioni rivali siano sempre più simili, cambiano le parole e i modi
di dire ma la sostanza non cambia.
Il pranzo
comincia e la durata di quest'ultimo è a dir poco interminabile, le
chiacchiere senza un senso vero, la politica, i malumori che sono
sempre quelli da anni e anni, il politico in vista che sembra che
possa salvare tutto e tutti e che poi tra qualche mese tutti
s'accorgeranno che è uguali a tutti li altri e i discorsi
s'affollano come larve su una carcassa, i primi commensali (quelli
con bambini piccoli!) incominciano ad andarsene e la tavolata
pantagruelica s'affievolisce sempre più fino a far rimanere in
pochi, pochissimi!
Quando ormai i
commensali si possono contare su le dita di una mana di un monco i
discorsi diventano pettegolezzi e speri con tutto te stesso che ti
squilli il cellulare per poter scappare via da quel ricettacolo di
miasmi inutili e la chiamata non arriva e ti devi sorbire tutto
questo stoicamente, qualcuno ti chiede il tuo parere e tu alzi
semplicemente le spalle anche perché non conosci la Sig.ra X o il
Sig. Y e se anche li conoscessi non t'interesserebbe nulla di loro,
ascolti e non ascolti annoiato il fiume di parole fino al tuo
congedo, vuoi andartene e con la scusa banale che si è fatto tardi
te ne vai ma non prima di promettere contro voglia la tua presenza
per la prossima domenica per un altro pranzo domenicale ed è lì che
speri con tutto te stesso che scoppi una guerra in una nazione
sconosciuta che rivendica qualcosa di inutile a un'altra nazione
sconosciuta...