-La mia su
Paperi, il primo numero-
Prima
d’incominciare a scrivere “la mia” vera e proprio devo fare un preambolo e una
scusa, parto con la scusa, mi devo scusare con tutti i miei lettori per il
ritardo siderale della lettura di questo “fumetto” (lo metto tra virgolette per
un motivo che poi spiegherò!) ma pareva che a Milano Paperi non dovessi
arrivare e ora ho due coppie ma lasciamo stare!
Il
preambolo è che stasera non avevi intenzione di scrivere “la mia” su questo “fumetto”
ma bensì volevo scrivere una cosa sul family day con citazioni colte e argute
ma poi Marco mi ha convinto a scriverla e quindi la scriverò, ma ora bando alle
ciance ed è ora che tutti voi sappiate la mia su Paperi!
Tutto
è nato da una condivisione d9i un disegno di un mio amico su facebook, nel
disegno si vedeva un papero nella doccia che pisciava ed era triste come pochi,
sulle prime ho pensato che fosse un autore americano o inglese e invece…. Pam è
italiano, ho condiviso anche io il suo disegno (e ne sono fiero!) poi ho
chiesto l’amicizia all’autore!
Dopo
poco vengo a sapere che Giulio (è il nome del Disegnatore!) sta per pubblicare
a breve una sua Graphic Novel “Paranoiæ”, la compro e per la seconda volta in
vita mia leggo l’introduzione al volume (mi era capitato solo con Davide La
Rosa per la sua introduzione a un volume di Walking Dead!), l’introduzione l’aveva scritto Marco,
stranamente avevano lo stesso cognome, sulle prime non ho pensato che fossero
fratelli poi ho scoperto che oltre a essere fratelli erano anche gemelli (e
attenzione che questa cosa è importante!), chiedo l’amicizia a Marco e scopro
che è laureato in filosofia…. Bum, la mia ammirazione è salita alle stelle poi
legge Joyce… ciao!
Ho
scritto questa introduzione per alleggerirmi il compito che mi sono preso,
Paperi, parlarne, diciamo subito che non è un fumetto per tutti, o meglio,
secondo me la dicitura “Adatto ad un pubblico maturo” ci sta tutto, secondo me
è un vanto, il “fumetto” si apre su una tavolo idilliaca, sole, sorrisi e quant’altro,
la solita sviolinata Disney insomma, poi si volta pagina, bum, calcio in bocca,
si entra nella realtà più cupa e tenebrosa, si vede il personaggio Disneyano
com’è veramente, la storia si snoda sul suo essere interiore, il suo vero Io e
sulla più totale mancanza di super Io, è un personaggio solo, malato e che si
fa schifo, un reietto che viene sputato, un personaggio che il destino e la
vita lo hanno inculato a morte senza vasellina, questo mi piace in una storia
(non l’accanirsi su un personaggio sia chiaro, anche se io sono l’ultima
persona che può dirlo visto che tutti i miei personaggi sono come Paper Ugo se
non peggio!), una storia dev’essere vera, sporca e cattiva e deve entrare in
profondità nella psiche del personaggio che si vuole raccontare ed è per questo
che ho virgolettato la parola fumetto, non lo è, per un semplicissimo motivo,
la storia è una poesia tragica ma bellissima che starebbe bene affianco ad un
Rilke, i disegni non sono disegni ma dipinti che starebbero benissimo esposti
in un museo, se dovessi dare un voto a questo primo numero (dovrebbero essere
tre numeri se non sbaglio!) non saprei che voto dare, la scala da uno a dieci è
troppo riduttiva!
So
che vi aspettate che sia finita qui e invece no, voglio dare il meglio del
meglio, entrerò a fondo in questo piccolo capolavoro, la scrittura, (essendo
pseudo scrittore è la prima cosa che mi salta all’occhio!), Marco riesce in una
manciata di pagine a tirare fuori ogni paranoia, ogni turbamento, ogni
malinconia, ogni malessere fisico e mentale con una maestria che in pochi sono
stati in grado di riportare su pagina, io ne conosco molto ma molto pochi,
diciamo due o tre (e tra questi c’è Marco!), non farò paragoni o altro, ma
Marco porco di un cazzo (e scusa il francesismo!) come ci riesci?
No
davvero, ti prego dimmelo! E lo dico da scrittore (da ventidue anni ormai!), io
non sono mai riuscito a sviscerare così bene e così dettagliatamente la mente e
le paure di un essere umano (lo so che è un papero ma poteva essere qualsiasi
cosa, anche un dado da brodo!) , non so come ci riesce ma ci riesce
brillantemente!
Ma
e c’è un ma, arrivi alla fine, l’apoteosi di Nichilismo totalitaristico, l’ultima
pagina è una delle cose più belle che io abbia mai letto e visto, c’è una frase
(che non riporterò ma gliela dirò in forma privata a Marco!) che vorrei
tatuarmi in fronte e ho detto tutto!
Il
disegno…. Che dire, il caro Giulio mi aveva abituato benissimo in Paranoiæ (e
P.S.: Signor Testa di Patata è una delle cose più grandiose che io abbia mai
visto!) ma qui si supera, sarà che Marco e Giulio sono gemelli ma qui l’osmosi
tra loro è una cosa a dir poco spettacolare, Giulio con il suo tratto (tratto?
Tratto un cazzo…. Sono dipinti!) riesce a rendere magistralmente la lenta
agonia psicologica di Paper Ugo, ci sono
dipinti che sono veramente forti (la scena del vomito e la meravigliosa ultima
pagina…. Cazzo la farei incorniciare per quanto è spettacolare!), sono veri e
propri pugni in faccia tirati da Tyson, l’atmosfera fisica viene ricalcata
nella fisicità (una cosa del genere l’avevo riscontrata solo in Seven…. E se ci
fate caso piove sempre!), il dolore estremo del protagonista non è solo mentale
ma si può vedere anche nella città, ribadisco il nichilismo del testo (forse
sbaglio ma non credo!) è rappresentato “graficamente” alla perfezione, davvero,
i dipinti di Giulio sono erezioni a non finire, è un orgasmo per gli occhi,
riesce a dipingere l’emozioni che prova il personaggio e non è da tutti…. Che dire?
A parte che considero Giulio uno dei più talentuosi pittori da decenni a questa
parte? Che dire che quando lo incontrerò m’inchinerò al suo cospetto (e si lo
farò davvero!)?
Per
concludere le note dolenti, i difetti…. Il prezzo, tre euro? Tre euro? Per questa
meraviglia? Ma stiamo scherzando? No davvero? Solo tre euro (io ne ho spesi sei
[ho due coppie, per la serie o nulla o troppo!] ma fa niente!)? Io personalmente
avrei speso molto ma molto di più, la seconda nota dolente è: le pagine…. Troppo
poche…. Mi sono innamorato di questo papero triste ma dolce, ma so che creare
un albo con tante pagine è difficoltoso, quindi può andare bene così, che dire?
Aspetto il secondo numero sperando di comprarlo nel giorno di uscita e non dopo
quasi un mese!