-La mia su “From
here to eternity”-
La
colpa è di Marco Rincione!
Si,
devo dirlo, la colpa è sua, ha scritto uno status su questo libro e ovviamente
non mi ha messo la pulce nell’orecchio ma tutto il cane, con la pulce!
Ero
restio a comprare questo volume, molto, devo dire la verità. Anche perché a me
il punk non piace ma proprio per niente, ma il buon Marco mettendomi la pulce
mi ha convinto, lo comprato!
Ok,
vi aspettate una storia punk? No! Non è una storia punk ma proprio per niente,
il punk è una scusante per raccontare una storia e non è di sicuro il trainante
della storia!
Non
è una storia punk quindi cos’è?
È
una storia generazionale, a mio modesto avviso, il vecchio che lascia per il
nuovo, il punk è una scusante per raccontare la storia (che potrebbe essere benissimo
incentrata sugli anni cinquanta e gli anni sessanta o sui ottanta e i duemila!),
non farò spoiler, anche perché non c’è n’è bisogno, è un albo che si regge sulle proprie gambe
(nato da una geniale iniziativa della associazione Culturale Mammaiuto e solo
per questo merita tutta la mia stima da scribacchino in erba quale io sono!)!
Torniamo all'albo, è una storia incentrata su molte cose, che sembra leggera e altro ma
non lo è affatto, non è una storia leggera, o almeno non lo è psicologicamente
parlando, c’è una profondità di base che lascia basito il lettore, ma come?
Sembra
disegnato da un bambino!
Bambino
talentuoso direi, anche perché lo incrociato nella mia ultima fiera e fidatevi non
è un bamboccio scemo ma anzi è un grande autore che sa cosa vuole dire e come
dirlo!
Ma
la storia si basa su un gruppo punk fuori dal tempo?
Punk?
La storia non parla affatto di punk, ma di altro, molto altro e quindi
esploriamo il volume!
Francesco
Guarnaccia non ho scritto e disegnato una storia punk, proprio per niente, ha
scritto una storia immortale, una storia del passaggio dall'infanzia alla
pubertà e dalla pubertà all’età adulta, ha preso il punk come mero riferimento
che non è importante, secondo me, i personaggi sono quasi adulti all'inizio dell’albo e poi crescono capendo i propri limiti, capiscono che in fondo essere
giovani for ever non porta a nulla, bisogna crescere!
La
poesia che Francesco (e scusa se ti do del tu!), sta tutto in questo, la crescita,
è riuscito attraverso un gruppo spiantato di punk a creare l’angoscia che si
prova nel diventare adulti, il capire che ormai ciò che si faceva a diciotto/venti
anni è superata, si cresce, ed è per questo che io questo albo che ho divorato
in poche ore, lo considero grandioso, in poche righe Francesco riesce a
descrivere alla perfezione ciò che era e ciò che è, la crescita, direi quasi l’evoluzione
che passa tra il bambino e l’uomo adulto!
È
un albo che molti dovrebbero leggere, non per la storia in sé ma per ciò che fa
capire….
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