-E
si ascolta sogni d'oro... sogni d'oro un cazzo- E
il momento nel sonno arriva all'improvviso, non che qualcuno
t'imponga d'andare a dormire ma il buonsenso ti dice che arrivata una
certa ora è giusto andare a letto, ti corichi sperando in un bel
sogno ma non sogni mai nulla di bello, non è nelle tue corde e non
lo è mai stato e mai lo sarà, il sonno tarda ad arrivare ti giri e
rigiri nel letto malconcio la struttura stessa del letto scricchiola
pesantemente a ogni respiro e le molle del materasso graffiano
perennemente la tua schiena senza lasciarti un momento di pace, è un
vero inferno dormire in questo letto ma i tuoi genitori preferiscono
spendere i loro soldi in alcol piuttosto che nel mobilio ormai ci sei
abituato a queste “priorità”; dopo un'eternità di tempo
finalmente t'addormenti e aspetti che arrivi il giorno!
giovedì 26 febbraio 2015
domenica 22 febbraio 2015
1
Benvenuti
belli e brutti alla mia personale lettura delle notizie di quest’ultima
settimana, quindi fragolini belli lasciate stare per un secondo la vostra
birretta sgasata e beccatevi la prima puntata della Cimice!
·
Big
S. ha cambiato fede, si è convertito all’Islam con questa dichiarazione
strappalacrime, ormai sono un vecchietto se divento mussulmano almeno quando
crepo ho vergini su vergini in paradiso!
·
Il
jubet, ciabat è stato ufficialmente reso legale, ma nessuno sa cosa vuol dire…
non la normativa ma il nome!
·
L’Isis
è arrivata in Italia ma si è persa sulla Salerno/Reggio Calabria quindi magari
per il duemilaquarantacinque arriveranno a Roma!
·
E’
arrivato l’Expo a Milano ma nessuno sa che cos’è!
·
Renzi
vuole mandare Prodi in Siria per discutere una pace tra l’Isis e l’Italia…
Maometto ha lanciato maledizioni sull’Italia!
·
Nuova
legge in Italia sulla satira, (N.d.A.: in settimana farò una vignetta
esplicativa così capirete tutto!) si può
scherzare solo sui sassi brutti!
·
Alfano
vuole essere colui che manderà per primo (attraverso l’O.NU.!) truppe militari
in Siria, i soldati si sono già muniti di suole di cartone!
·
Non
esisteranno più i collaboratori a progetto ora si chiameranno lavoratori che
non si sa bene come chiamarli ma nessuno sa bene cosa facciano!
·
Ci
saranno sgravi su sgravi sui contributi ma saranno erogati in paperdollari!
·
Big
S. paga il silenzio delle varie imputate prese di mira dal Rubygate…. Sallusti
annuncia in prima pagina del giornale (e con quarantacinque pagine del
quotidiano!) che è un complotto adducendo questa difesa :”Sono loro che
volevano la fava del nostro illuminato premier!”!
·
L’auto
proclamatosi califfo dell’ISIS ha rilasciato questa dichiarazione :”Comunque
sia a noi piace la figa!”
giovedì 19 febbraio 2015
-Undicesimo capitolo-
-E
si ascolta la cenetta in famiglia-
Ogni singolo momento della tua vita è un momento da dimenticare, al
peggio non c'è mai fine, la mattina a scuola è una cosa, le botte
date dai tuoi “compagni”, le botte date da tuo padre e tutto il
resto ma il peggio del peggio è la sera, l'ora della cena quando tua
madre torna dal lavoro completamente sbronza e sfatta con il rossetto
sbavato e i vestiti che hanno visto giorni migliori, arriva e
ricomincia a bere con tuo padre e nessuno pensa che magari sarebbe
normale cenare, no, nessuno lo pensa e allora devi scendere quatto
quatto in cucina e riscaldarti (quando c'è!) un cibo precotto che sa
sempre di cartone bagnato e fai questa operazione con la speranza che
nessuno s'accorga di ciò che stai facendo se no le possibilità sono
due: la prima è che nonostante tutto nessuno ti caghi oppure la
seconda è che se tuo padre se ne accorge molto probabilmente saranno
cinghiate su cinghiate quindi fai il tutto nel massimo silenzio e
magari riuscirai a portarti la tua cena in camera e mangiartela in
fretta e furia con la speranza che domani quando ti sveglierai tutto
questo possa sparire per magia ma sai che non sarà così.
venerdì 13 febbraio 2015
-Il seguito della lista delle 99 cose-
Lo devo ammettere, mi sono
piacevolmente stupito di quante persone abbiano letto la mia ultima
lista (quella sulle novantanove cose che in pochi sapevano di me!),
non me lo sarei mai aspettato anche perché quando scrivo le liste
non è che mi metto lì a riflettere tutto il giorno sui vari punti
(cosa che faccio per tutti i miei scritti!) della suddetta lista, la
scrivo così come viene e a volte scrivo delle solenni stronzate,
torniamo a bomba, visto che la lista è piaciuta ecco a voi cari
lettori occasionali e non altri punti sulle cose che in pochi sanno
di me!
- La parola Pompadur mi fa ridere!
- Sono stato per un lungo periodo di tempo in uno stato di paranoia pesante e ho ancora degli strascichi!
- Ho avuto l'orecchino, per pochissimo tempo ma lo avuto!
- Leggo sempre io le e-mail in ufficio, non mia madre ne tanto meno mio fratello!
- Bevo solitamente dai quattro ai cinque litri d'acqua al giorno!
- Il mio primo concerto è stato nel 1994 ed era un concerto degli articolo 31!
- Ho assistito a tutti i concerti italiani dei Nine Inch Nails!
- Non ho mai scritto un fumetto perché faccio schifo a scrivere i dialoghi!
- Ho partecipato a due corsi di scrittura creativa!
- Ho partecipato ad un corso di sceneggiatura cinematografica!
- Ho partecipato ad un corso di scrittura per il teatro!
- Adoro spendere soldi!
- Non sono goloso di tutto, infatti, non mi piace ne il cioccolato ne le torte!
- Credo di essere uno dei pochi esseri umani nell'universo a cui la Nutella non piace!
- Tengo tutte le penne e le matite che ho usato in tutti questi anni!
- Odio il colore rosa ma nonostante questo ho fatto un disegno di un metro completamente rosa!
- Ho creato il primissimo flash mob virtuale su facebook!
- Ho una bassissima opinione sui fumetti della Bonelli (a parte alcuni, pochi, che adoro!)!
- Ho tutti i dischi di David Bowie, anche il suo misconosciuto “Peter and the Wolf”!
- Stranamente non soffro ne il mal di mare ne il mal d'aria nonostante io sia terrorizzato dalle auto!
- La mia prima esperienza lavorativa fu il segretario per un avvocato!
- Ho scritto una raccolta di poesia incentrata sui disegni della divina commedia di Dante disegnati da Blake!
- Sono terribilmente affascinato dalla fisica!
- Ho la barba non per seguire la moda ma perché non ho mai voglia di farmela!
- Da piccolo avevo il brutto vizio di ciucciare le audiocassette!
- Nel mio primissimo anno delle superiore ho bigiato praticamente tutto l'anno scolastico!
- Ho il potere di rovinare tutti i libri ed è per questo che preferisco comprarli invece di farmeli imprestare!
- Mi sono accorto che ho più amici fuori Milano che a Milano!
- Nonostante tutto mi fa ancora ridere la farse “Se vuoi veder Milano Torino in bocca!”
- Il romanzo che sto pubblicando settimanalmente sul mio blog lo scrivo a braccio il giorno stesso che lo pubblico!
- Se mai avrò una figlia (cosa che dubito fortemente e non il non avere una figlia in sé ma l'avere dei figli!) la chiamerò Dalia Ambra!
- Adoro le seguenti parole: Mescita, Pattume e Cammello!
- I viaggi in treno mi mettono un'innaturale sonnolenza!
- Non riesco ad andare in bagno in nessun posto tranne casa mia, il mio ufficio e a casa di mia madre!
- Sto pensando seriamente di scrivere un romanzo incentrato sulla storia d'Italia!
- In età adulta i miei occhi azzurri (o celesti che dir si voglia!) non mi hanno mai aiutato granché!
- Quando vedo un animale sento sempre l'inaffondabile voglia di accarezzarli!
- Riesco a staccare completamente la mente dal lavoro quando finisco di lavorare!
- Odio le matite spuntate!
- Per XXP (il romanzo che sto scrivendo con non poche difficoltà!) mi sono ispirato all'Ulisse di Joyce e non per quanto riguarda la scrittura ma per l'azione letterale del romanzo, ovvero, sto descrivendo la mia giornata del venticinque giugno duemilaquattordici!
- Odio le unghie lunghe negli uomini!
- Sono pieno di conoscenze completamente inutili nella vita di tutti i giorni!
- Non riesco a ricordarmi mai le date dei compleanni!
- Sono fortemente convinto che nella canzone “Modern Love” di Bowie quest'ultimo canta :”Cim cium ciam!”!
- Odio le persone che usano termini che non conoscono!
- Odio vedere delle pareti completamente spoglie!
- Vorrei farmi ipnotizzare solo per sapere cosa potrei o non potrei dire!
- Ho imparato ad andare in bicicletta a undici anni e me lo ha insegnato mio cugino!
- Il calcio m'annoia da morire!
- Qualche anno fa portavo i capelli lunghi e si me ne vergogno molto!
giovedì 12 febbraio 2015
-Decimo capitolo-
-E
si ascoltano unicorni fiori e arcobaleni-
Il sole splende e corri felice e contento in una verde vallata appena
asciutta dalla prima rugiada mattutina, corri felice mentre le
suadenti note di ”As
Long As You Love Me”
t'accarezzano le orecchie e la mente e sei felice in questo paradiso,
niente e nessuno può toglierti questa sensazione di pace e armonia
che pervade tutto il tuo essere e tutta la tua psiche, tutte le
brutture che hai subito in questa lunga giornata spariscono nel tuo
paradisiaco luogo segreto che hai creato nella tua mente, cerchi il
bello ogni giorno e non lo trovi e ti rifugi qui, quel microscopico
attimo di pace e te lo vuoi godere tutto non vuoi perderlo per nulla
al mondo, sarebbe masochistico perderselo perché sai che a breve
dovrai tornare alla tua pessima realtà!
giovedì 5 febbraio 2015
-Nono capitolo-
-E si
ascolta :”Portami una birra bastardo!”-
La tua unica speranza ora è che tuo padre o presunto tale sia ancora
totalmente ubriaco da non accorgersi di te e invece è sveglio e
anche se non vispo è sveglio, cerchi di fare il meno rumore
possibile ma sai che è inutile, lo è sempre stato!
“Bastardo,
sei tu? Che cazzo ci fai a casa devi andare a scuola e portami una
birra subito se non vuoi assaggiare la cinghia!”, vieni accolto
così in ciò che dovrebbe essere un rifugio tranquillo e di pace,
obbedisci all'ordine perentorio di tuo padre, li porti una birra ma
fai un errore madornale, non stappi la bottiglia e tuo padre
s'incazza di brutto e in un attimo la cinghia è sfilata e una
gragnola di frustate s'abbatte su tutto il tuo corpo riaprendoti
vecchie ferite che non si sono mai rimarginate, sbagli sempre
qualcosa, non sai mai se ciò che stai facendo è giusto o sbagliato
ma sai che sicuramente la cinghia s'abbatterà su di te, è un dato
di fatto, incassi le frustate fino a quando tuo padre non si stanca e
ti lascia “libero”, cammini lentamente e dolorante verso la tua
stanza sperando che almeno per un po' potrai stare tranquillo e in
pace.
mercoledì 4 febbraio 2015
-Campari con bianco-
-Campari con
bianco-
Non
è mai bello prendersi una tranvata sui denti, anzi diciamo che nessuno vorrebbe
prendersela, poi ci sono tranvate e tranvate, la tranvata che si è preso in
piena faccia non riguardava l’amore o i problemi finanziari ma altro… la
salute, non era malato di qualcosa d’incurabile, di un male oscuro e cattivo ma
doveva seguire una dieta e uno stile di vita molto rigoroso, doveva in poche
parole essere integerrimo nei suoi confronti, doveva fare palestra, prendere
tutti i medicinali e seguire una dieta rigorosa ed estremamente rigida, doveva
fare tutte le analisi almeno un paio di volte al mese; il fatto è che lui non
seguiva nessuna di queste regole!
Il
brutto di quando ti diagnostica una malattia, e si parla di una malattia qualsiasi,
la primissima cosa che un essere umano fa è cadere in una profonda depressione,
e tutti sanno che è così, il brutto nel cadere in depressione è che il cervello
va in pappa e si cerca qualsiasi cosa per farla passare, lui aveva scelto la
cosa sbagliata, credeva di non aver bisogno di uno psicologo, incominciò a
bere, ma non a bere fino ad un certo punto (ovvero quando il proprio fisico ti
dice: “Basta ora smettila!”!), lui continuava, si sentiva felice nell'ingollarsi tutto ciò che aveva una parvenza d’alcolico e continuava fino a che non perdeva
i sensi e alla mattina ricominciava il solito tram tram alcolico.
Il
destino con lui non fu clemente, dopo la diagnosi e il suo embrione di problema
d’alcol li cadde sulla testa un’altra tegola bella pesante, era sposato e aveva
pure un figlio, non fu alcol a farseli lasciare scappare ma una strada di
provincia buia e bagnata che fece sbandare la macchina dove sua moglie e suo
figlio persero la vita per una banale sbandata, se non fosse una tragedia, ci
sarebbe da ridere perché la moglie e il figlio stavano andando a prendere un
regalo per lui poiché a breve avrebbe compito gli anni, quarantanni’anni, la sua
famiglia pensava di farli un orologio d’oro con una dedica e l’unico orafo che
era disposto a farglielo era in un paesino poco lontano dalla sua città.
Se
prima l’embrione dell’alcolismo era giustappunto un embrione al funerale della
sua famiglia esplose e crebbe e diventò un vero problema, non pianse quel
giorno, non versò nessunissima lacrima quando le due bare calarono nella fredda
terra, niente di niente, era ubriaco non si accorse quasi di nulla ma è poi che
vennero fuori i vari sensi di colpa e la tristezza, se prima soffriva di
depressione dopo il funerale la sua depressione diventò qualcosa di più forte,
qualcosa di inimmaginabile e tutto crollò come un castello di carte in mezzo
alla tempesta!
Non
si riprese più, non volle farlo, il dolore fisico che provavo veniva
amplificato dal suo stato mentale e in queste condizioni non poteva non
rivolgersi alla sua cara vecchia bottiglia, non aveva più limiti, beveva sempre
ogni minimo secondo in cui era sveglio beveva e se prima faceva un minimo di
cernita su cosa bere ora beveva tutto, qualsiasi cosa, finì in T.S.O. un paio
di volte e ne uscì più incazzato col mondo, fu dichiarato incapace di intendere
e di volere a causa dell’abuso d’alcol, non era più lui, sinceramente parlando
non voleva neanche lui essere più lui, voleva semplicemente dimenticare tutto,
dimenticare ogni singola cosa e il vivere in un perenne stato d’ebrezza lo
aiutava (o almeno così pensava, anche perché più beveva e più la depressione
diventava forte e più lui ricordava tutto, quasi lucidamente!), il fatto è che
se una persona vive in questo stato capita che fa una cazzata e lui la fece!
Successe
tutto in un attimo, un secondo di lucida follia, un secondo buono a distruggere
tutto, uno sprovveduto che non lo conosceva (nella sua zona dove abitava o
vegetava che dir si voglia tutti lo conoscevano e tutti sapevano che era meglio
stargli lontano il più possibile!) fece una battuta di troppo, commise un
errore fatale visto che si ritrovò con il cranio fracassato da una bottiglia di
vino da quattro litri, il delirante fatto fu che lui non se ne andò ma continuò
ad offendere lo sprovveduto per minuti e minuti fino a quando una volante della
polizia lo prese (con fatica e con qualche ferito!) e lo portò in carcere, le
accuse erano pesanti, omicidio, un’accusa da cui non se ne esce mai bene.
Finì
in carcere, non poteva bere in carcere, il suo dolore continuò a tormentarlo
giorno e notte e le sue urla di notte echeggiavano per tutto il penitenziario, non
riusciva a tenere lontani i suoi fantasmi, le sue colpe e il suo lancinante
dolore, urlava e urlava; urlava talmente tanto che fu trasferito in isolamento
e anche qui urlava giorno e notte, non rimase molto in carcere, fu trasferito
in un centro psichiatrico per farsi curare e per scontare ciò che li rimaneva
della sua pena.
L’ospedale
era bello e luminoso ma lui non riusciva ad ambientarsi, dopo il carcere non
riusciva più a camminare e i tremori convulsivi non si placavano mai, mai un
secondo di requie, stava tutto il giorno a letto strafatto di antidolorifici,
dormiva tanto, troppo, dormiva sempre e dormì fino alla fine della sua pena, lo
stato che lo aveva rinchiuso decretò che ormai poteva ritornare alla vita
normale, fu dimesso con ciò che aveva addosso al momento dell’arresto, una
maglietta lurida e incrostata di vomito, un paio di jeans che avevano visto
tempi migliori e una giacca anch'esse di jeans di una taglia inferiore alla sua
corporatura, fu rilasciato dopo anni e lui fu spaventato e sconvolto dalla
libertà appena riottenuta.
Ricominciò
a bere anche più di prima, facendo così credeva che i suoi fantasmi e il suo
lancinante dolore lo potessero lasciare in pace, per un breve periodo fu così,
nessun fantasma ne dolori apparvero all'orizzonte, nonostante non si sentisse
gagliardo continuava a vivere la sua vita, una vita fatta da quartini e da
bottiglie, una vita che nonostante tutto gli piaceva, amava stare in un oblio
alcolico, lo adorava quasi, ma (e c’è sempre un ma!) una vita così non può
durare molto, la sua vita durò anche troppo per come conduceva la sua vita, aveva sessantanni quando ritrovarono il suo
corpo maciullato da un treno provinciale, tutte le perizie e tutti i vari test
della scientifica sono concordi nel dichiarare che l’alcol nel suo corpo
superava di gran lunga la sopportazione fisica dell’alcol, nessuno saprà mai se
si suicidò o se era talmente ubriaco da non sentire il treno che pose la parola
fine alla sua vita, l’unica cosa che si sa di certo è che non ha mai bevuto il
Campari col bianco e non per scelta ma perché li dava acidità di stomaco.
martedì 3 febbraio 2015
-Il ragazzo di P.-
-Il ragazzo di
P.-
Mi
sono sempre chiesto quale sia il rumore, o il suono che dir si voglia, che fa
una pallottola quando trapassa un cranio.
Non
è sempre stato così, ho scoperto il tutto dopo mesi e mesi, la cosa al inizio
non mi dava così tanto fastidio a parte la cartucciera di cellulari che
suonavano a qualsiasi ora del giorno e della notte, dopo un po’ ci si fa l’abitudine
a sentire tante suonerie mono acustiche, pensare che tutto è incominciato con
un drink offerto ad una ragazza.
Sono
sempre stato un ragazzo di saldi principi, allevato bene, gli studi giusti con
i professori giusti, diploma prima e laurea in scienze politiche poi, una carriera
luminosa davanti a me e poi l’amore verso una donna ha mandato a carte quarantotto tutto, non è stato subito amore, c’è voluto un bel po’, la vedevo sempre in
locali alla moda, poi ho capito il perché li frequentava, al apparenza
sembrava una ragazza normale, magari troppo bella per quei locali ma ogni volta
che la vedevo ero il primo ad offrirli da bere e a farla ballare e lei
accettava con un leggero rossore sulle guance e quando ballava illuminava tutta
la pista da ballo e il sapere che ero io il suo principe, anche per pochi
minuti mi riempiva d’orgoglio.
Il
corteggiamento è durato molto come è durato tanto il tempo che ho dovuto
aspettare per fare l’amore con lei, tre mesi, aveva sempre un malore, un
problema al lavoro e non mi ha mai detto che lavoro faceva.
Dopo
la laurea ho voluto prendermi una pausa dallo studio e dalla ricerca spasmodica
di un lavoro e passavo tutto il tempo tra i vari locali che lei frequentava
dopo quasi un anno di corteggiamento, finalmente, il quattordici febbraio è
diventata la mia ragazza, all’epoca vivevo ancora con i miei e la prima cosa
che ho fatto è stata cercarmi una casa, il nostro nido d’amore, trovata la casa
siamo andati ad abitare insieme ed è qui dopo una settimana di convivenza che
ho scoperto che lavoro faceva.
Sulle
prime è stato uno shock, non sapevo come prendere la notizia, dopo una notte a
bere come una spugna mi sono auto convinto che in fin dei conti era un lavoro
come un altro, l’importante per me era che lei era mia il resto non contava, mi
bastava il mio sentimento per tenere il tutto a galla e così è stato per un bel
po’ di tempo.
Mi
sono trovato un lavoro ben retribuito, molto ben retribuito, pensavo facendo
così che lei non lavorasse più, il problema di base era che a parte il lato
economico a lei piaceva il suo lavoro, potrei azzardare che adorava il suo
lavoro e fino a quando poteva lo avrebbe fatto, di questo fatto non me ne sono
mai capacitato del tutto, accettavo tutto.
Accettavo
le chiamate.
Accettavo
le varie pagine web.
Accettavo
che lei guadagnasse dieci volte più di me.
Accettavo
tutto, senza mai una scenata, senza mai un litigio, pensavo che mi amasse come
io amavo lei, me ne volevo convincere, ma non era così, non è mai stato così.
I
primi problemi sono sorti quando il mio rendimento al lavoro stava calando
drasticamente, ricevevo rimproveri su rimproveri sia verbali che scritti e la
cosa buffa è che più io affondavo più lei si innalzava sempre più, quando ha
deciso che voleva lavorare da casa, la nostra casa, è stata la goccia che ha
fatto traboccare il vaso!
Passavo
gran parte del mio tempo libero in squallidi bar a bere e bere e basta,
aspettavo che finisse di lavorare, se prima aveva degli orari da quando decise
di lavorare da casa quest’ultimi erano spariti, ero un perfetto estraneo a casa
mia, non potevo rientrare quando volevo, non potevo riposarmi dopo una giornata
di lavoro, in pratica vivevo più al lavoro e nei bar che a casa mia e vivendo
questa vita, che non è vita, i nostri rapporti sessuali si erano ridotti al
lumicino, passavano mesi e mesi prima di poter vedere la mia ragazza in biancheria
intima, vederla nuda era praticamente impossibile, la mia vita è continuata
così per cinque anni fino a oggi, oggi lei lavora fuori, ho la casa tutta per
me, una casa che non riconosco più, una casa che non è più la mia, la nostra,
casa, è qualcosa di alieno, qualcosa di estraneo, qualcosa che non riconosco
più, se non ci fossero le mie mutande nel cassetto direi che questa è una casa
qualsiasi, una casa dove sono entrato di soppiatto senza fare rumore per poter
respirare e vivere una vita che non è la mia, una vita di cui ho solo il
ricordo, una vita che poteva essere diversa se m’innamorava della persona
giusta o per lo meno di una persona diversa, una vita che non è più una vita…
BANG!
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