mercoledì 30 marzo 2016

-E finalmente la terza su tre-

-La mia su “Tobiko”-


Avrei voluto scrivere questa mia domenica scorsa, non ci sono riuscito, e me ne dispiaccio, in compenso ho riletto questo volume per farmi un’idea organicamente più precisa su questo lavoro, ho riletto il volume per la seconda volta anche perché sulla prima mi è sembrato che non avessi capito tutto, tutto, forse lo capito!
Alla prima lettura mi è sembrata una favola un po’ strampalata, c’è una bambina che raccoglie piume per poter volare e c’è un orso, niente di che, lo devo ammettere, ma questo volume va riletto molte volte, non è una favola, per niente, non c’è il lieto fine o qualsiasi altra cazzata che vi hanno insegnato le favole, no, per niente!
Il disegno che a primo acchito può sembrare banale o da libro per bambini si trasforma in un film, un film d’animazione, ovvio, ma sempre un film, le pagine di sequenza quando la bambina cade sono delle vere e proprie opere d’arte dell’animazione (per quanto ne so l’autrice è nata come animatrice, magari sbaglio e spero che lei mi correggerà su questo mio potenziale errore!), è un fumetto, che da molto, forse troppo ma il messaggio che l’autrice da è talmente sottinteso che va riletto, adoro questa autrice solo per questo, non è un messaggio diretto, tipo pugno, è un messaggio sottinteso, non voglio fare spoiler perché voglio che tutti leggano questo albo!
La genialità dell’autrice, e non so se sia voluto o meno, è che ad una prime lettura, magari veloce, la storia è banale e già letta, poi però capita al lettore più attento (e mi spiace ma io sono molto attento!),  gli sfugge determinate cose, o meglio, il senso di determinate scene, quindi lo rilegge e trova strati e strati di scrittura “delnondettomadovetecapirlo”!
Secondo me questa prima fatica fumettistica è grandiosa, la storia a più strati (si tocca l’ecologia, il costante volere essere sempre un passo avanti, l’innocenza, i sogni, la crescita di una bambina, il volere stare in un posto che si è già stato prenotato [e quindi il diventare uomo e tralasciare l’infanzia, e parlo dell’orso!], il concetto stesso di purezza, quando la protagonista non vuole parlare e l’orso la spinge a farlo, la malinconia che porta la crescita!), in questo albo c’è tutto, tutto, ho amato leggerlo la prima volta e lo amato ancora di più nel rileggerlo!
Ci sono storie che sono immortali, basti pensare a Biancaneve o a Cenerentola, ecco a mio avviso questa è una storia immortale, una storia che rimane e che leggerei (se mai dovessi averli!) hai miei figli, ma non è una storia solo per bambini ed è qui che Maurizia Rubino tira fuori la sua genialità, perché non è una storia solo per bambini ma per tutti, è una storia bella che fa riflettere e molto, consiglieri questo volume?

Assolutamente si, e consiglierei anche di leggero, rileggerlo e rileggerlo ancora, io personalmente lo considero una pietra miliare moderna del fumetto italiano! 

lunedì 28 marzo 2016

-E siamo a due su tre-

-La mia su “From here to eternity”-

La colpa è di Marco Rincione!
Si, devo dirlo, la colpa è sua, ha scritto uno status su questo libro e ovviamente non mi ha messo la pulce nell’orecchio ma tutto il cane, con la pulce!
Ero restio a comprare questo volume, molto, devo dire la verità. Anche perché a me il punk non piace ma proprio per niente, ma il buon Marco mettendomi la pulce mi ha convinto, lo comprato!
Ok, vi aspettate una storia punk? No! Non è una storia punk ma proprio per niente, il punk è una scusante per raccontare una storia e non è di sicuro il trainante della storia!
Non è una storia punk quindi cos’è?
È una storia generazionale, a mio modesto avviso, il vecchio che lascia per il nuovo, il punk è una scusante per raccontare la storia (che potrebbe essere benissimo incentrata sugli anni cinquanta e gli anni sessanta o sui ottanta e i duemila!), non farò spoiler, anche perché non c’è n’è bisogno,  è un albo che si regge sulle proprie gambe (nato da una geniale iniziativa della associazione Culturale Mammaiuto e solo per questo merita tutta la mia stima da scribacchino in erba quale io sono!)!
Torniamo all'albo, è una storia incentrata su molte cose, che sembra leggera e altro ma non lo è affatto, non è una storia leggera, o almeno non lo è psicologicamente parlando, c’è una profondità di base che lascia basito il lettore, ma come?
Sembra disegnato da un bambino!
Bambino talentuoso direi, anche perché lo incrociato nella mia ultima fiera e fidatevi non è un bamboccio scemo ma anzi è un grande autore che sa cosa vuole dire e come dirlo!
Ma la storia si basa su un gruppo punk fuori dal tempo?
Punk? La storia non parla affatto di punk, ma di altro, molto altro e quindi esploriamo il volume!
Francesco Guarnaccia non ho scritto e disegnato una storia punk, proprio per niente, ha scritto una storia immortale, una storia del passaggio dall'infanzia alla pubertà e dalla pubertà all’età adulta, ha preso il punk come mero riferimento che non è importante, secondo me, i personaggi sono quasi adulti all'inizio dell’albo e poi crescono capendo i propri limiti, capiscono che in fondo essere giovani for ever non porta a nulla, bisogna crescere!
La poesia che Francesco (e scusa se ti do del tu!), sta tutto in questo, la crescita, è riuscito attraverso un gruppo spiantato di punk a creare l’angoscia che si prova nel diventare adulti, il capire che ormai ciò che si faceva a diciotto/venti anni è superata, si cresce, ed è per questo che io questo albo che ho divorato in poche ore, lo considero grandioso, in poche righe Francesco riesce a descrivere alla perfezione ciò che era e ciò che è, la crescita, direi quasi l’evoluzione che passa tra il bambino e l’uomo adulto!

È un albo che molti dovrebbero leggere, non per la storia in sé ma per ciò che fa capire…. 

La mia su UT (la prima di tre della "La mia"!)




-La mia su “UT”-

Lo devo ammettere, è alquanto difficoltoso dire “la mia” su UT, la neo creatura di casa Bonelli, è difficoltoso perché devo scindere in tre l’albo, ovvero, la storia, la sceneggiatura e il disegno!
Non mi sono mai tirato indietro davanti alle sfide!
Il disegno, non amo particolarmente Roi, lo devo ammettere, il suo lavoro su Dylan Dog mi passava vicino ma non mi toccava appieno…. Ecco, mi sono dovuto ricredere, UT è disegnato alla perfezione, dalla copertina fino all’ultima pagina avevo la mascella a livello dei piedi, mi capita raramente, fidatevi, il tratto di Roi non è superbo, di più, è a dir poco grandioso, uno spettacolo per gli occhi e per noi nerd che leggono fumetti, sono fortemente convinto che quest’ultimo tratto di Roi superi il miglior Toppi ed è a pari merito con Bill Sienkiewicz, ed io amo alla follia  il maestro Sienkiewicz, è un complimento mica da ridere, ok i disegni sono favolosi, il taglio narrativo delle tavole è a dir poco geniale ma la storia?
La storia è un’idea di Roi, sinceramente parlando è molto ostica per il lettore medio, per un lettore navigato e non di fumetti, è avvincente, non è una storia a fumetti, che sia chiaro, proprio per nulla, è altro, è una storia, punto, una storia complessa che ricorda il gioco delle scatole cinesi, mi ha affascinato, devo ammetterlo, è molto, è la tipica storia che scriverei io, e di questo ne sono felice, una storia contorta, che non racconta il passato perché è irrilevante, non da suggerimenti per il futuro perché sono irrilevanti, prende un attimo preciso e racconta quell’attimo, e la genialità sta tutto qui, chi se ne frega di ciò che è successo prima, è irrilevante, è importante l’attimo stesso in cui l’azione si svolge ed è proprio questo il punto di forza della storia, l’attimo, il momento esatto in cui UT nasce, vive, cresce e che probabilmente arriverà al suo epilogo naturale!
Sceneggiare una storia così non è facile (vorrei vedere se qualche sceneggiatore riuscirebbe a sceneggiare un mio scritto sperimentale!), direi che è quasi impossibile, ma i miracoli esistono, e grazie a Dio esistono, ecco, la Barbato ci è riuscita alla grande, voglio fare un piccolo esempio per farvi capire la complessità del lavoro della Barbato, ok, prendete “Il Castello” di Kafka e lo fate scrivere a Joyce post “Ulisse”, ecco a voi UT, la Barbato ha creato una sceneggiatura onirica da paura, una trama complessa che si apre poco per volta, è stata grandiosa, davvero, ha compiuto un mezzo miracolo (ho letto solo il primo numero e sinceramente non so di quanti numeri è composto UT!), ma se continua così posso solo inchinarmi a lei, è riuscita in relativamente poche pagine a trasformare una storia complessa intellettualmente in una storia fruibile che possono leggere in molti, non tutti, ma in molti si!

L’albo, il primo, mi è piaciuto molto, sono rimasto sorpreso di questa uscita che esce completamente dai canoni Bonnelliani, e si capisce che la Bonelli ci tiene a questo progetto dalla carta che hanno usato per la copertina (so che può sembrare una cazzata ma se ci fate caso, hanno usato una carta molto pregiata!), dal marketing e da tutto il resto, posso dirlo, finalmente (dopo Dragonero!) un albo Bonelli che guarda al futuro e quindi devo dire grazie sia a Roi e sia alla Barbato, siete riusciti a scardinare completamente i canoni marmorei della Bonelli!   

domenica 27 marzo 2016

-56-

E siamo a quota cinquantasei!

·         Salvini era a Bruxelles durante l’attentato terroristico… ok dai non faccio la battuta sull’errore dei terroristi!
·         Big S. riappare in pubblico con dei occhiali da sole…. Dopo il parucco anche il trucco!
·         Oxford afferma senza ombra di dubbio e dopo mille anni di studio che la salsa al pomodoro ha bisogno effettivamente del pomodoro!
·         Renzi in visita a Lampedusa “Lampedusa sia zona franca”…. I cittadini del luogo rispondono con una lunghissima e prepotente pernacchia!
·         Il circo a cinque stelle tramite il web ha scelto il candidato sindaco di Milano, tale Corrado…. Molti nomi tra cui scegliere…. Uno!

·         Davide Vesta positivo a undici sostanze dopanti, lui si scusa dicendo :”Sono ignorante”… giuro, ho riso per venti minuti!

venerdì 25 marzo 2016

-Un racconto o forse tre-

-FedeSperanzaCarità-


Fede

La signora F., vedova da quando aveva vent’anni, si preparava con cura tutte le volte che doveva andare in chiesa e c’andava tre volte al giorno, al mattino, al pomeriggio e alla sera; s’accoccolava placidamente in fondo alla navata della chiesa, sulle ultime panche, apriva il suo libercolo rilegato in pelle nera e borbottava qualcosa, così tutti i giorni.
La signora F. faceva questo triplice “sacrificio”, anche se per lei non era così, lo fece per sessant’anni, dalla morte del marito, la signora F. aveva ottant’anni, e non mancò mai alle sue tre volte in chiese e alle sue tre volte l’accoccolarsi nell’ultima panca a borbottare frasi senza un senso secondo il parroco!
Aveva centodieci anni quando morì, e fino alla fine andò in chiesa tre volte al giorno tutta agghindata, a pregare o a borbottare in fondo alla chiesa, morì sola, non aveva figli ne parenti ma c’è un ma!
Sul suo testamento non chiese un funerale cristiano, il parroco ci rimase male, berciò ai quattro venti che una donna così devota non volesse il funerale cristiano, il testamento era chiaro, non voleva assolutamente un funerale cristiano; il parroco inorridito penso ad una donna comunista o atea o quant’altro, non era nessuno di queste!
La signora F. era riuscita a scampare alle leggi razziali, era scappata, da sola lasciando marito e figli in una nazione che non si poteva considerare sicura, erano morti, si era rifugiata in un “porto libero”, aveva vissuto la sua vita e la sua religione o etnia che dir si voglia nell’ombra, aveva rifiutato il funerale cristiano per un semplice motivo, non era cristiana, andava tre volte al giorno in chiesa e recitava il Kaddish per le sue perdite, non credeva nel cristo ma nella sua religione, pregava a modo suo in un luogo di culto e basta, recitava i salmi e accendeva sempre tre candele, una per suo marito, morto nelle docce all’età di ventun anni, al suo primo genito gasato nelle docce a sette anni e a sua figlia la più piccola morta spiantata contro un vagone a solo otto mesi di vita, pregava per loro!
Il parroco sapendo la storia della signora F. non poté far niente, assolutamente nulla, non ci fu funerale ne altro, niente di niente, il parroco non gli diede neanche l’estrema unzione, era di una religione diversa dalla sua, la seppellirono in una tomba anonima, senza cerimonie ne altro, un funerale laico, una cosa veloce, niente di che, la fede della signora F. non contava, i vari Kaddish che recitava tre volte al giorno in una chiesa cattolica non erano serviti a nulla, non erano serviti a nessuno, la vecchietta gobba che tre volte al giorno andava in chiesa agghindata non era un essere umano perché non era cristiana… poi il parroco viene allontanato dalla diocesi perché aveva un certo vizietto ma questa è un’altra storia!    

Speranza

La mano s’abbassava, sempre più a fondo, era ciò che voleva, senza se e senza ma, lo desiderava, non poteva farne  a meno, lo desiderava con tutta se stessa ma lui, lu9i, era impegnato con un’altra che magari faceva ciò che magari non faceva lei, per lui avrebbe fatto tutto, qualsiasi cosa che gli avrebbe chiesto!
STOP
Festa di uno,, ci sono tutti, non posso non andarci, vado lì, riconosco qualcuno, qualche compagno di classe, lui non c’è, mi rattristo, bevo, bevo duro, lui non c’è, poi arrivo, faccio la troia, lui non sa cosa pensare, si è mollato da poco dalla sua ragazza, ne approfitto, faccio la troia, ne ho bisogno, lo amo, lo amo troppo, lui non mi caga e io continuo a fare la troia, mi struscio e cerco di farli capire che ho voglia di lui, ma lui non mi caga, è preso a filosofeggiare con dei suoi amici, non mi caga neanche di striscio, lo odio, lo amo, non lo so, perché non mi caga?
Vomito per il troppo bere alcolici consumati a cazzo!
Vomito, lui mi vede, non mi vede in realtà, se ne va dalla festa, non mi caga, sicuramente è un frocio se non mi caga, un bastardo di merda, vomito, e vomito ancora, quel frocio!
Mi risveglio seminuda in una stanza che non è la mia, ho mal di testa, voglio tornare a casa, mi muovo e mi fa male tutto, cosa cazzo ho fatto ieri sera?
Nulla mi dicono, a parte urlare bestemmie e offese verso lui, poi ho vomitato e mi sono ritrovata qui in un letto sconosciuto a dormire, domani sarà una giornata pesante per chiunque!

Carità

La sua timidezza era stoica, aveva paura di tutto, di qualsiasi cosa, la sua ragazza lo stava per lasciare e lui doveva decidere se mollarla prima di incominciare una nuova storia certa!
Il portafogli era pieno!
La tristezza era ancora più piena, il tipo si sedette, un barbone si avvicinò!
“Cos’hai tipo?”
“Nulla!”
“Non raccontarmela me, sono più vecchio di almeno vent’anni!”
“Nulla!”
“Davvero, non direi!”
“Cosa vuoi??”
“Nulla, magari il parlarne potrebbe schiarirti le idee!”
“Non saprei!”
“Provaci!”
“Ok… amo una ragazza che non è la mia ragazza, ma amo anche la mia ragazza, e sinceramente non so cosa scegliere, un amore clandestino, un amore vero? Un amore che mi porterebbe infelicità? Un amore falso visto e considerato che amo un’altra? Cosa cazzo devo fare? Secondo te è normale? No, non lo è! Cazzo!”
“Calma ragazzo, vuoi un consiglio? Te lo do, ciò che ami e che viene ricambiato non va scambiato per nessun tesoro al mondo, devi saper inghiottire la merda di un rapporto di coppia, devi saper che non sono tutte rose e fiori, e soprattutto tra vent’anni con chi ti vedi, rifletti figliolo?”
“Non lo so, sono confuso!”
“Sei confuso? Fanculo, hai due donne che ti amano e tu fai lo stronzo? Dai amico scegli quella che vorresti ritrovarti nel letto tutti i giorni!”
“E’ difficile da scegliere!”
“Ma porco di un cazzo non lo è affatto,  calcola questo, ti ama nonostante tutto? Si, è la ragazza per te, non lo fa non lo è!”
“Quindi meglio il vecchio per il nuovo?”
“Porcadiunatroiaimpesta, certo che si!”

Mi allontano, ritorno, mi guarda con occhi da padre, alza la mano, sospiro, sbuffo per l’alcool, lo guardo, mi guarda, passano secondi, forse anni, forse secoli, i suoi occhi azzurri, il suo odore di morte, lo guardo, lui guarda me, è superiore a me, e di molto ed è un barbone, che ora forse è morto, forse è un angelo, la mente divaga, gli voglio bene, non so il perché lo guardo, lo squadro, è un barbone che mi ha parlato come un amico di lunga data… lo fisso, lui mi guarda, mi fa un occhiolino del tipo “Sei una persona debole ma puoi riuscirci!”, lo fermo per un secondo, mi fissa, io fisso lui, ci guardiamo, gli do venti euro e lui mi dice che sono troppi, io ribadisco di no, c’abbracciamo, lui è felice, io meno, ma lui ringrazia dicendoti che :”Ciò che avanza te lo porto… giuro!”, non me lo ha mai portato… ma va bene così! 

giovedì 24 marzo 2016

Batman V Superman Dawn of Justice

-La mia su “Batman V Superman- Dawn of Justice”-

Faccio un piccolissimo preambolo, se siete fans sfegati della cacofonia di spari, esplosioni, battute sarcastiche che non fanno ridere, di storie inestinti allora questo film di supereroi non fa proprio per voi!

Lo devo ammettere, quando m'approccio a un film tratto dai fumetti della DC Comics parto subito prevenuto, dopo l'immenso fallimento di Green Lantern (e io amo alla follia Green Lantern!), diciamo che parto con i piedi di piombo, mi è capitato con Man Of Steel, che mi è piaciuto ma non mi ha fatto impazzire, quindi potete immaginare come sono partito mentalmente nel vedere questo film!
Mi sono ricreduto subito, il film inizia con la fine di Man Of Steel e prosegue, a volte lento e a volte molto veloce, dura un po' devo ammetterlo ma il film si regge benissimo sulle proprie gambe, finalmente un film di supereroi con una storia scritta bene e forte, alcuni lo hanno detestato dai trailer, alcuni lo hanno criticato perché c'è poca azione (abituati a filmetttini scialbi e quasi inutili come Avengers Age of Ultron non mi posso aspettare una critica seria!), perché Batman è interpretato da Affleck (e secondo me è il miglior Batman che ci sia mai stato!), altri invece lo hanno criticato dicendo soltanto “E' brutto!”!
C'è una sostanziale e immensa differenza nel concepimento dei film Marvel (che farà un film su Black Panther... ma perché?) e i film DC, la Marvel ha dietro le spalle la Disney che è una multinazionale molto potente e a loro basta fare soldi e basta a discapito di tutto il resto, vogliono vendere un prodotto se sia bello o brutto è irrilevante, basti che venda, la Dc che è da decenni sotto la Warner è anch'essa una multinazionale ma a mio avviso non ha un ottimo ufficio Marketing, bisogno ammetterlo sul marketing la Marvel non la batte nessuno; inoltre la Marvel non ne ha sbagliata una (e parlo d'incassi non di storie!) la Dc ha fatto un bel po' di capitomboli (Batman forever, Batman e Robin, Green Lantern!) e quindi ha aspettato molto prima di rilanciare il suo universo cinematografico e secondo me ha fatto bene, meglio la qualità della quantità, con questo non voglio dire che i film della Marvel siano brutti, occhio, non lo sono affatto ma sono diametralmente diversi dai film della DC, la DC punta sulla storia, la Marvel sulla spettacolarità, tutto qui!
Torniamo al film, mi è piaciuto e molto (e non sapete che voglia che ho di raccontarvelo.... ma non posso!), i personaggi (tranne uno forse ma si vede per poco quindi!) sono caratterizzati bene, Batman è un semplice umano che ha paura di ciò che non conosce e nella sua ottica un uomo che è più un dio che un uomo è una minaccia, Superman è il tipico tontolone americano ma con un potere immenso, Wonder Woman è praticamente una Dea ed è normale che guarda dall'alto al basso gli esseri umani, Lex Luthor che si crede un Dio viene spodestato da Superman ed è ovvio che abbia il dente avvelenato con tutto ciò che è superiore a lui (ovvero i supereroi!), Il nemico (che non dirò chi è!) è praticamente perfetto; il film in sé non è perfetto e non ha mai voluto esserlo, è ovvio che certe scene erano troppo, ma non si poteva fare altro (questo trucchetto lo usa la Marvel da Iron Man 1!) e va bene così, doveva fare da apripista a una decina di film (e se si continua così sono sulla buona strada!), qualcuno ha criticato aspramente il regista (ho letto cose assurde, del tipo “è un film di Zack Snyder farà schifo!”non vorrei dire ma un film non è solo il regista, c'è la sceneggiatura, il montaggio, la coreografia, i costumi, la colonna sonora e quant'altro, quindi criticare un film solo perché il regista non piace è una solenne cazzata... ah a proposito il film non lo ha scritto Snyder, basta guardarsi i titoli di testa!), secondo me la regia è grandiosa, ha degli ottimi giri di camera, inquadrature e campi lunghi giusti, quindi non capisco il perché di questa rabbia.

Per concludere, questo non è un film Marvel è un'altra cosa, non è luminoso (è un film di Batman....!) e non si pestano dal primo secondo fino all'ultimo, come ho scritto nel preambolo, se siete fans sfegatati dei film Marvel non sprecate i vostri soldi per questo film che tanto non vi piacerà, aspettate Civil War e godetene di quello perché questo film è altro!      

martedì 22 marzo 2016

-Sulla scrittura-




-Sul concetto di scrittura-

Lo scrivere non è facile!
So benissimo che il collegare lettere, parole, frasi, periodi lunghi o brevi, creare capoversi, pagine e quant’altro non è difficile in sé e di per sé, sarebbe una cosa da tutti, così parrebbe, ma non è così!
Lo scrivere s’impara alle elementari, il mettere in fila parole su parole, scrivere un tema (non so se si scrivono ancora temi o dettati!), lo sanno fare tutti, chi più chi meno (e tralascio le lettere informali o di lavoro che ormai sono già scritte… e non parlo delle lettere dei vari avvocati che si possono riassumere in poco più di tre righe e sono di otto pagine!), non sto parlando di scrivere ma di scrittura!
Sono due termini molto differenti, a meno che non si è analfabeti tutti o quasi sanno scrivere, io parlo d’altro, parlo della nobile arte della scrittura!
A mio avviso esistono due tipi di scrittori, chi scrive per pubblicare e chi ha il bisogno fisico di scrivere, io non faccio parte della prima categoria (e molti autori che conosco non ne fanno parte e non per nulla gli adoro!), la prima categoria sono scrittori si, anche bravi e geniali tipo Joyce (che secondo me ha scritto molto ma molto di più di ciò che ha pubblicato ma doveva mangiare!), il secondo tipo scrive e basta solo per il piacere di creare, facendo parte di questa seconda categoria posso solo parlare di questa categoria!
Facciamo dei piccoli esempi, Kafka, considerato universalmente un genio, ha pubblicato un paio di recensioni e due racconti, il resto non lo reputava degno di essere pubblicato e infatti lasciò come testamento che i suoi scritti venissero bruciati ma poi Brood, suo amico, decise di pubblicare le opere dell’amico e diventò Kafka!
Diciamo che scrivo dal novantaquattro del secolo scorso e non voglio considerarmi come un Kafka (non merito neanche d’avere una lettera del suo cognome nel mio nome e cognome!) e quindi scrivo da un bel po’ di tempo, non mi sono mai fermato dal quel lontano novantaquattro, alla tenera età di quattordici anni (il famigerato racconto del ragioniere, che prendevo a piene mani lo stile kafkiano!), incominciavo a scrive e non ho mai smesso, forse per un periodo, ma breve, perché per me lo scrivere non è il mettere lettere e frasi in linea, è qualcosa di più, è un bisogno fisico, una droga, la scrittura lo è, e me ne sto accorgendo ultimamente conoscendo autori che (scusate l’hybris!) sono come me, devono scrivere, è più forte di loro, non riescono a non farlo, potrebbero fare qualsiasi lavoro dal più umile al più prestigioso ma alla fine devono scrivere le loro cose su carta, la scrittura è qualcosa che nasce dentro, è un vulcano in piena che deve eruttare e lo fa, prendo Kafka come esempio perché è il massimo esponente di questa mia idea, Kafka scriveva sempre e faceva un lavoro di merda, un po’ come il mio, ma io non sono Kafka, a dirla tutta io non c’entro proprio nulla con Kafka, sono più psicologico ma questo è un altro discorso!
Torniamo a bomba!
Non vorrei elogiare i soliti autori che la pensano bene o male come me e che sentono il bisogno, quasi fisico di scrivere, e con fisico intendo il bisogno di scrivere sempre e comunque, ma questi due autori devo citarli, ovvero Marco Rincioni e Barbara Baraldi, ok sono ripetitivo, lo so, magari passo per lecca culo, ma questi due autori che ho la fortuna di averli conosciuti dal vivo, sono scrittori che sentono il bisogno psicofisico di scrivere, ok vi faccio degli esempi!
La mano sbagliata, il primo fumetto di Barbara che ho letto, non ho ancora letto i libri e spero che me ne scuserà, ciò che non ho scritto nella mia “recensione” o per meglio dire “la mia”, è che l’albo è terribilmente intimistico, forse sbaglio, forse no, ha creato due personaggi femminili molto diversi tra loro una spiegazione di una psiche fortissima, la mente non è solo nero o bianco ma è anche grigio, Barbara (scusa se ti do del tu!), hai scritto una sceneggiatura o meglio un racconto, hai distrutto al pieno il concetto di fumetto, hai scritto un racconto disegnato superbamente, la cosa che mi lascia perplesso (nel conoscerti!) è il fatto del grigio, volevi al pieno scrivere quel racconto e lo hai fatto meravigliosamente, ciò m’induce che cara Barbara Baraldi sei più simile a come mi approccio io alla scrittura, ovvero il bisogno di scrivere, magari esorcizzare alcuni demoni o magari no, non saprei, ma so di certo che senti il bisogno quasi fisico di scrivere e questo lo capito, e quindi non posso non annoverarti tra i grandi scrittori, ovvero coloro che devono scrivere!  
Marco, parliamone, molto, Marco non è uno scrittore, no, non lo è, è altro, Marco è uno stupratore, si, riesce a capire la mente umana meglio di qualsiasi psichiatra o psicologo, e ha studiato filosofia, ma credo, anzi ne sono sicuro che anche lui ami scrivere, e molto, lo capito perché quando incontro sia virtualmente che fisicamente persone a me affine nasce qualcosa, un collegamento che qualsiasi cosa si scrive venga recepito come lo si voleva scrivere, ecco Marco mi fa questo effetto, io capisco lui e lui capisce me, è difficile da spiegare, molto, ma sinceramente parlando non dovete capirlo, se vi capita è un bene se non vi capita peggio per voi!
Perché annovero Marco in questa sezione di scrittori veri, a parte che ho letto il suo fumetto e il suo saggio (con molta difficoltà lo devo ammettere, anche perché non conosco il tedesco!), e a parte che lo trovo un’anima affine alla mia, e sono poche, molto poche, devo dire che leggendo la sua prima sceneggiatura pubblicata, mi sono ritrovato in una scrittura estremamente lineare, una scrittura capibile da tutti, poi lo riletto, e la sua prima sceneggiatura è si scritta in modo “semplice” ma nasconde estreme chiave di lettura, ed è qui che Marco entra nel gruppo degli scrittori che non vogliano pubblicare a tutti i costi, Marco voleva scrivere quella storia, la storia di Paper Ugo, non so il perché, ahimè non lo conosco così bene, ma la sua storia trasuda tutto questo, e altro che abbracciarlo, bisognerebbe inchinarsi a lui, ha scritto ciò che voleva e che magari teneva dentro da un po’ ed è riuscito (anche grazie al fratello! Giulio e che se non fosse per lui non avrei mai conosciuto Marco!) in modo fantastico a descrivere molte vite, tra cui la mia, in maniera geniale!
Ed io?
Io come posso reputarmi?

Non saprei, scrivo, scrivo molto, e pubblico o meglio rendo pubblico molto poco, si scrivo molto, moltissimo, ma non rendo pubblico tutto ciò che scrivo e ci mancherebbe altro, ho due metri e passa di manoscritti rilegati in casa, ma è qui che voglio arrivare, lo scrivere non è il pubblicare, la scrittura è altro (e i due geniali scrittori che ho citato e che conosco ne fanno parte!), la scrittura è il sacrificio estremo, è il lavoro costante su moltissime cose, è come lavorare in miniera? No!, ma la fatica è quasi la stessa, il scrivere un bel periodo, l’inserire i svariati appunti che non riescono ad entrare in una storia, lo stile da usare, i vari blocchi dello scrittore, il foglio bianco, ok, non sarà come lavorare in miniera ma è molto pesante, mentalmente…. Fate conto che sto elaborando mentalmente un racconto da sei mesi…. E ho detto tutto! 

domenica 20 marzo 2016

-55-

Dai che mancano quarantacinque episodi al centesimo!

·         Defenestrata la candidata a sindaco di Milano del circo a cinque stelle, offese sessiste e quant'altro… no ma il circo a cinque stelle è diverso da ogni partito italiano!
·         Roma invasa dai topi…. Di Battista :”La colpa è tutta di mafia capitale!”!
·         L’Europa ammette che aiuterà i vari migranti in Grecia e Turchia…. “Basta che quei negri di merda non vadano oltre!”!
·         Manovra sulle pensioni, dal duemiladiciassette non ci saranno più!
·         Dopo anni e anni di studi Oxford scopre che se si spinge l’interruttore la luce s’accende!

·         Big S. in Sicilia, qui mi sento a casa a dichiarato…. No dai non faccio battute sulla mafia!

giovedì 17 marzo 2016

-Il forse, il mio vero Io?-

Ho la fortuna di essere nato nel millenovecentottanta!
È una grande fortuna, perché ho vissuto la mia infanzia nei colorati anni ottanta e la mia pubertà negli anni novanta, mi sento fortunato e molto anche perché nel duemila/duemilauno mi hanno diagnosticato una malattia brutta, non fisica, non ho tumori o quant'altro, ma una malattia a cui non c’è cura, una malattia? Direi di no! È un po’ come se un medico diagnosticherebbe che un paziente ha i capelli castani e gli occhi verdi, io personalmente non la vedo come una malattia o quant'altro, ma una cosa, strana, forse, del mio essere!
Questa mattina sono stato al ex Paoli Pini (un ex manicomio!) per una cosa burocratica, la mia mente ha vagato e molto, girovagando nel parco dell’ex manicomio, quando la mia mente vaga è sempre un problema, sappiatelo, Io so cos'era il Paolo Pini, ho scattato una foto di un muro questa mattina, un graffito forse anni settanta, il graffito recitava :”Psichiatri Assassini Torturatori”, il graffito fatto quasi quarantanni fa mi ha fatto pensare, a dirla tutta è stato come un pugno in faccia tirato da Tyson, nella mia mente che non funziona linearmente, mi sono venuti in mente molte cose, Hitler che ordina di uccidere tutti i “matti” (prima degli ebrei Hitler voleva fare una piazza pulita eugenetica dei tedeschi non troppo “ariani [che poi il termine Ariano è riferito agli indiani dell’India…. Ma va bene così!]”!), mi sono immaginato per un secondo se fossi nato nell'anno sbagliato!
Per mia solenne fortuna hanno classificato ciò che sono, solo nell'ottanta, però mi sono immaginato se fossi nato nel quaranta, mi avrebbero fatto una diagnosi nel sessanta (se non crepavo prima durante la seconda guerra mondiale, anche se a vedere la mia indole non mi sarei schierato, forse mi sarei nascosto o forse sarei diventato un partigiano se avessi avuto l’età!), il paziente Jonas cos’à? È triste ma a volte e troppo allegro… bam, manicomio, facendo due calcoli ci sarei stato fino agli anni ottanta ovvero fino a quarantanni, avrei vissuto la gran parte della mia vita in un manicomio, la cosa può colpire, lo so!
Sarei entrato in manicomio nel sessanta, sessantuno, all'epoca non c’andavano per il sottile, chiunque poteva essere internato, io sarei stato uno di questi, mi sarei beccato elettroshock, esperimenti chimici per provare nuovi farmici, probabilmente mi avrebbero messo in coma farmaceutico perché troppo espansivo, forse mi sarei suicidato dopo pochi giorni dal mio internamento (se avessi avuto il mio carattere d’oggi all'epoca!), forse sarei “guarito”, forse, forse starei ancora lì, un vecchietto stronzo e malmostoso che urla alle infermiere e che dopo pochi secondi piange disperato, forse!
Molti lo sanno, molti no, ok, sono bipolare, un bipolare lieve, stando ai vari manuali di psicologia, in poche parole passo molti periodi che sono in UP, ovvero che riesco a scrivere tremila pagine in un mese, creando film, fumetti, vocaboli nuovi e quant'altro e passo mesi e mesi di down, ovvero, che l’unico pensiero costante è il farmi fuori per liberare il mondo dalla mia insulsa e inutile presenza, quando si è in down è pesante e molto, sappiatelo, si sta male e non si sa il perché, si sta male e basta, tutto è nero, tutto è merda, si diventa aggressivo e quant'altro per poi chiedere scusa in lacrime!
Mi hanno diagnosticato il disturbo bipolare nel duemila/duemilauno, non lo presa bene, per niente e i miei famigliari (solo due, mio padre è morto senza sapere che aveva un figlio diagnosticato pazzo, matto e quant'altro!) mi sono stati molto vicini, se fossi nato anni prima della mia nascita sarei considerato un matto o pazzo che dir si voglia e la visita al ex manicomio milanese mi ha fatto pensare!
Sono pazzo?
Non direi, a parte le spese folli!
Sono matto?
Direi di no, beh certo, a leggere certe mie cose tipo “O’Shere”, “Macchina da scrivere” e certi miei racconti chiunque mi rinchiuderebbe, ma dire che sono matto… direi di no!
Sarei da rinchiudere?
A volte si, a volte no, e io sono profondamente contrario ai farmaci e al famigerato TSO, ma più che rinchiuso direi che avrei bisogno di una parentesi calma e tranquilla, tutto qui!
Sono malato?
Direi di no, o meglio è malato chi ha gli occhi castani o i capelli biondi? Direi di no, l’essere bipolare non è una malattia mentale ma è l’essere estremamente sensibile, forse troppo, è l’avere il magone per certe reclam, per determinate canzoni, stare male per delle cazzate, svegliarsi al mattino ed essere tristi senza sapere il perché, l’essere bipolare è tutto questo e molto di più, vuol dire saper ascoltare veramente le persone, il saper riconoscere i geni, l’avere una sintonia strana verso le persone che stanno male, l’essere bipolare non è una malattia ma una evoluzione strana e dolorosa, è il provare sentimenti al mille per cento, quando amo io amo anche troppo, quando odio, odio anche di più, quando voglio bene il bene è al mille per cento puro, non è falsato da cazzate e quant'altro (e lo sanno i miei amici!)!
Tornando a bomba, sono nato nel millenovecentottanta, e per l’esattezza a metà anno, quindi non ho avuto problemi, mi è stato diagnosticato il disturbo bipolare nel duemila, quindi quando avevo vent'anni, ora ne ho quasi trentasei e sto bene, ho conosciuto persone meravigliose in questi quasi trentasei anni, il mio migliore amico, la sua ragazza, ho conosciuto persone talmente meravigliose che sono riuscite a descrivere il mio stato mentale, ho conosciute persone meravigliose che sono riuscite a descrivere la mia vita amorosa alla perfezione, ma ho conosciuto anche dei bastardi figli di troia, ma quelli non contano, preferisco pensare alle persone che mi sono diventate amiche e sono tante, alla mia famiglia che mi supporta sempre e for ever, alle persone che nonostante non si ha un rapporto d’amicizia fraterna io gli considero amici e grandiosi (e guarda caso sono tutti artisti o scrittori…. Sarà un caso?), cosa voleva dire questo mio scritto?
Forse nulla, forse tutto!

Sarei propenso a pensare alla prima delle ipotesi, non vuole dire niente, forse è solo un pensiero della mia fortuna, forse no, forse, e più semplicemente, volevo scriverlo e basta! 

lunedì 14 marzo 2016

-Incontrare dei Geni ed esserne felici-

Lo devo ammettere… odio andare a fiere del fumetto, infatti non ci andavo da quasi dieci anni, ma questa Cartoomics non potevo mancare, c’erano degli autori che più apprezzo al momento e quindi (sentendomi il vecchio nerd che sale la montagna del nuovo nerdismo!) ecco la mia mattinata al Cartoomics!

Da vecchio nerd quale io sono, ho pensato che se magari, arrivavo in fiera presto trovavo poca gente… non è stato così, dopo aver percorso tutta Milano (dove vivo io è agli antipodi della fiera!) mi ritrovo in fiera già scoglionato, la fila per prendere il biglietto, cosplayer come se nevicassero, io non apprezzo i cosplayer, proprio per niente, prendo il mio biglietto scontato (io sono io!) e incomincio la camminata interminabile per arrivare al padiglione sedici!
Avevo le idee antiche sulle fiere del fumetto, molto antiche, ovvero, poche persone, nerdoni come se piovessero e poche fanciulle attraenti…. Ok ora è tutto l’inverso, entro in questo padiglione e mi fiondo a trovare lo stand dei miei pusher (nonché amici!) di fumetti settimanali, scambio un paio di battute e cerco ciò per cui sono venuto…. Bam!
Li vedo i fratelli Rincione, due autori (che ben saprete!) adoro alla follia, sulle prime Marco mi guarda e poi mi riconosce, ci salutiamo e lui m’abbraccia… ecco, immaginate d’essere abbracciati ad un autore che stimate alla follia, ci siete? Ecco, io sono diventato rosso, verde e blu; ho un’occasione d’oro, un disegno di Giulio, e me lo faccio scappare così? Col cazzo, mi fiondo a comprare Paperi e Paranoiæ e mi rimetto in fila, purtroppo ed è l’unica cosa che rimpiango di questa fiera, i due geniali fratelli dovevano prendere un aereo per tornare a Palermo quindi non sono riuscito a farmi la chiacchierata che tanto agognavo con Marco, in compenso sono riuscito a strapparli la promessa che mi invierà la sua tesi (si sono terribilmente curioso!), i primi due autori, anzi AUTORI, che volevo conosce gli ho conosciuti, ma devo dire una cosa, importante, i due fratelli Rincione che a mio avviso possono e devono tirarsela, sono stati di una gentilezza formidabile, davvero, due autori così dotati e così terribilmente gentili e cordiali non gli ho quasi mai conosciuti (a parte Spike Lee che mi ha fatto i complimenti per un libro che gli ho fatto autografare ed Erik Larsen !), ma di autori che volevo conoscere c’è ne sono stati altri e gli ho conosciuti!
Il secondo autore che ho conosciuto m’intimoriva molto, voglio dire, è una scrittrice o meglio una romanziera ( si scrive così?) seria e quindi ero molto intimorito e invece, Barbara Baraldi è una delle persone più gentile e accomodante che io conosca, quando gli ho detto chi ero abbiamo fatto una chiacchierata, e il suo entusiasmo per il suo lavoro mi a piacevolmente colpito (a dirla tutta ho speso più soldi all’INKIOSTRO che in altri stand!), mi ha parlato del suo ultimo progetto fumettistico fuori dalla Bonelli (che comprerò assolutamente, anche perché avendo letto il numero 0 mi ha incuriosito assai!), abbiamo parlato del suo ultimo lavoro per Dylan Dog e sul futuro albo, a sentire Lei (e si il maiuscolo ci vuole eccome!) un’autrice che conosco e che stimo molto, entusiasmarsi per le tavole che riceve (Mari non è una certezza ma di più!), mi ha reso felice, molto, conoscere Barbara Baraldi è stata una piacevole e grandiosa scoperta, ora dovrò rimettermi in pari e comprare i suoi romanzi che come ho già scritto “Se scrive romanzi come scrive sceneggiature a fumetti è geniale”, forse non ho usato queste parole ma vabbè…. Ma ecco che come terza autrice che VOLEVO assolutamente incontrare sono riuscita ad incontrarla, attenzione spoiler!
Devo dirvi la verità, sono un fans e molto sfegatato, ma purtroppo quando questa AUTRICE è venuta nella mia fumetteria io non c’ero, lo avevo promesso, forse è una delle due autrici che apprezzo molto in questi ultimi dieci anni, che se non l’avessi incontrata, ora mi starei mangiando il fegato e tutto il resto, prima di dirvi chi è, devo dire che ho conosciuto prima le sue storie e i suoi disegni che adoro e poi lei, virtualmente parlando, ok, il terzo autore o meglio AUTRICE che ho conosciuto è stata Lorenza Di Sepio, mi sono messo in fila e stava per finire di fare autografi e quant'altro, e a dirla tutto per qualche minuto sono stato un cosplayer, sono stato un cartello di :”La fila finisce qua!”, sono gioie, dicevamo, arriva il mio turno, io sono una persona che si agita molto, questo è stato il dialogo!
Dopo una fila molto lenta finalmente arrivo davanti a Lorenza!
“ciao”
“ciao (io già rosso!)”
“Ma ti ho già visto io vero?”
“No (rosso bordò!)”
Lorenza incomincia a farmi il disegno, facendo una cosa a dir poco grandiosa, alza e abbassa lo sguardo tre volte e mi fa il ritratto, lo finisce!
“A chi lo devo dedicare?”
“A Lorenzo quello delle liste!”
“Quello delle liste?”
“Si, ti ho mandato un file di word con le liste che ho scritto io!”
“Ahhhhhh dovevi dirmelo subito!”
Ha aggiunto una dedica in più, ora potrei fare dei spoiler ma non gli farò, sappiate che dopo la breve chiacchierata con Lorenza, ero molto ma molo ma molto felice, ed ecco che verso mezzogiorno incontro l’ultima autrice che volevo conoscere ma ahimè….
Non mi sono presentato, ho visto disegnare Mirka Andolfo, una disegnatrice che seguo da un po’, e devo dirlo è veramente bravissima, in un due minuti mi ha fatto un disegno a matita sul suo sketchbook, una disegnatrice talentuosa e sarebbe riduttivo, la conosco per Sacro e Profano (di cui ho tutto ma tutto tutto!), e brava, forse la mia uscita alla sua domanda “Ti piace la Maiala!” ho risposto tipo vecchio guardone “Amo la maiala!”, non mi sono presentato anche perché al suo stand c’era una fila che la metà bastava…. E la cosa mi spiace, molto, ma va bene così, la incontrerò magari più avanti!
Cosa mi ha dato questa fiera?
Direi molto, ho conosciuto autori che reputo geniali, ho visto all’opera Giulio Rincione, ho conosciuto Marco Rincione, Barbara Baraldi e questi due autori gli considerò l’elitè della scrittura fumettistica al momento, ho conosciuto finalmente quel genio che è Lorenza Di Sepio, ho visto come lavora Mirka Andolfo…. E questi autori hanno una cosa in comune, possono tirarsela alla follia e invece non lo fanno, ma anzi non se la tirano affatto e la cosa mi fa pensare, i veri grandi non se la tirano invece coloro che sono meno grandi se la tirano, facendo due più due preferisco coloro che non se la tirano!

Concludo, in questa fiera ho speso un bel po’ di soldi ma sono stati soldi spesi bene, ho evitato le grandi case editrici italiane, ma ho puntato sulle piccole o meno, la Magic per me rimarrà una grandiosa casa editrice, ho evitato la Panini e l’Alastor, come ho evitato la Bonelli, la Saldapress volevo visitarla (e magari incontravo Davide e Sara…. Cazzo questo mi è dispiaciuto molto ma molto!) ma era piena come un uovo, quindi ho puntato su altro, ho fatto acquisti ovviamente (anche se ciò che stavo cercando non sono riuscito a trovarlo!), mi sono divertito a ritornare il proto nerd che ero vent'anni fa (è del novanta la mia prima fiera!), ho conosciuto cinque persone meravigliose, o meglio cinque autori meravigliosi, poi ho notato che ciò che scrivo arriva davvero ed è meraviglioso, comunque sia, sono stato estremamente felice di conoscere questi cinque autori grandiosi, sono stato emozionato, molto, e si non sudavo per il caldo ma per l’emozione, ve lo devo confessare, ora la fiera è finita e sono inscimmiato su ciò che produrranno i miei autori preferiti, si voglio vedere cosa produrranno e che io comprerò e dirò la mia…. Attendo fiducioso!     

domenica 13 marzo 2016

-54-

E siamo a cinquantaquattro!

·         Nascerà u nuovo partito a sinistra del P.D…. che si unirà agli altri trecento partiti alla sinistra del PD!
·         La Meloni pronta a correre… non so se è una minaccia o altro!
·         Efferato omicidio a Roma, la madre di un killer dichiara :”Mio figlio è bravissimo”…. Si a uccidere!
·         Oxford dopo secoli è arrivata ad una sorprendente verità… la lettera B è preceduta dalla lettera A!
·         Dario Fo :”Sono un ateo di Dio”…. Brutta cosa la vecchiaia!

·         Stranamente Di Battista, Big S. e Renzi non hanno detto cazzate in questa settimana!

sabato 12 marzo 2016

-Credo di aver raggiunto vette mai esplorate o forse no, leggetelo ad alta voce o molto velocemente-

-Il postribolo del sapere-

A M.S.!

Il concetto di base, una base, una tana, un qualcosa, urlare, fffffffffffffrrrrrrreeeeeeeeetttttttttttt!
La slingua si fa sgrammattica, il suo essere il suo non ssre, orlare, menarsi, ido, ido, ido, olore, orse, forse si fporse no, il mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaal d testa, offrirree, urlare, no, ulrare mai, lettere, parole, frasi, periodi, racconti, romanzi, apitoli, da no e entoventicinque!
S k m l m x m chvv mgl
Odio sputare bile
Ma molta
Oltissima
Il fadiesis non suona bene
Qnd m prndv pcr m fcv gdr
Il logorio logorroico lagunare al Louvre, parole, essenze, dolori, anche altro, ml tao. Il do si è perso, il do, cazzo, il do, il czz d d!
Mr? N! Pr nnt!
Ch czz l’h m mt!
Il sentiero che non è serioso sul serio  la seriosità buttata così alla vecchia e spoglia sorietà? Davvero? Si! Col cazzo! Ma si!
Eccezionale, fantamasgoico. Coito ergo sum,. Latinorium come e o i oe u oai!
Frammentare, distruggere, ricreare, nuove lingue? Forse, no, forsem, vazzo, no, cazzo, no, la macchina da scrivere, il non essere, l’essere, il volerlo, ao!
Iao
A
Oo iao?
O!
Uoioo?
No!
Efanculoateaeallatuamentebacataemartorita!
Vomita che è meglio!
Picchiare
No
Picchiare duro forse, no, oe o, oe ì! No, cazzo, no!
Per un’ora d’amore venderei anche il c!
Doremifasollasi!
L’essere e il non fare, vomitare, il vomito, uscita, escerre, ah ah ah ah, il malessere!
Ulcera
Tumore a qualsiasi cosa che esiste dentro di me
?
Dlr?
Si!
Fischiettare?
Fff, fff, fff, ff, ff, ff, tosse, ff, fff, tosse, non sei un cazzo di compositore, ioini che suonano alla meraviglia, againi non ripete, mai e poi mai, appiatelo, la elle mi perseguita, la doppia, la oppia, la p, tutto il resto, rigoffare, el arco, quale? Quello! Solo quello, calcola, ricalcola, uno più uno, esterofigilia, baraldimenti, marinamenti, stanamenti, dolore, omto, olore, si, cazzo, si, delirio, afareinculo, olore, olore? Dolore? Olore, la vengerete servita fredda è ervita calda, calda? Si ollente!
Forse!
Pensiero!
L’unico!
Ottimo!
Si, cazzi è quello giusto, firse no! Forse!
Suonano i menestrelli dell’amor mai raggiunto
Suonano i menestrelli mai arrivati
Suonano!
Pagliette, si cenere, si, fusa. Sigarette, alcole, ti ricordi quella volta che poi non è successo nulla cma quella cosa era importante?
Lo era?
Si
Loera
Cazzo!
Perne!
Voglio le mie tasche piene e tutto il resto è merda, merda? Oaià!
 cazoQ!
Voglio morire ma non so come farlo!
Adami ed eve l’amore? Col cazzo, sesso, il sesso spinto, del tipo aae e aiae, il sesso, donna uomo che scopano scombiati, e poi nasdce un pupo. Il pupo. Cazao, il pupo!
Odellare il ondo! Il fare non fare, alcol, forse, no, chi sa come fa sesso? Chi sa cosa fa e non fa? Chi sa se a eoia ci sta? No, cazzo sbattimento, di parole, arole, ille arole!
Apri bene voltati verso di me adesso a sinistra apri bene apri bene o cazzo apri bene, ha un bel ulo, sputare sangue? No! Saliva catarro, dolore? No! No!
Aulo Adam West spacca, cosa cazzo si sta dicendo? No, si, forse, si cazzo, organo genitale maschile detto il volgare ovvero come lo dice il volgo, il popolino, il popolo ignorante, che non conosceva il termine mentula, les mentula es tres trop le long le O de diable, la follia, forse cazzo!
Le faberje?
Le o de diable?
Tu ve volè fa le caj o fol?
Tu ve volè fa la pasì?
Odiare? No non si odia, non si odia, dolore, ose, malumore, alumore?
Il creare, il deruralizzare, il fare e non fare, concetti nuovi, forse, orco di un io, eae aoe uoe è ua aia!
Concetto!
Lo stesso periodo nni, di studio, ilosofia, per cosa? Domande? Domande! Dmnde?
Si!
Accelerare il tutto, il massimo mai raggiunto il super Io? O o uee Aiioi! No, no!
Cazzo sputare, cazzo, si, no, no, forse si!
Devo controllare la punteggiatura e i vari orrori di ortografia!
Si!
La morte, un aioeo ae ee e ia! Che ci vuole solo il foraggio che porta al coraggio! P così diono!
Il raccio destro duole dolore, forse, mah, si, no, oker, ah, ah, ah, ah, cadere in terra, oito!
Quell’estate, quell’unica estate… il dire e il non dire, olore, forse, olore, fprse, vomitare, no, non per lei, per altro sì, non èr lei!
Morire
Dentro
In
Un solo sole
Espanico
Il dolore
Il non volere vedere
Coof coof, tosse il passato e ssto, ero imorsi, essuno, forse!
Poi il eiio!
Vomito!
Proibito fior di loto in una pioggia di profumi!
Macchina da scrivere, riverenza, pietanza, acquiescenza, scia, di eia? Forse! Forse no, il no, no, no, e ancora no, cazzo, mentula, minchia, verga, uccello, e quant’altro non ne ho voglia ma proprio per il belin che ne ho voglia, no, che due ovetti rinchiusi in un soffice strato di pelle riconosciuto dai più come scroto e dai meno come coglioni, fiori appassiti, ooe? Si, mannaggia la puttana, meretrice? Meretrice sia, e sia per dio, amen, amen un par de cojoni!
C
O
N
C
E
T
T
O
Indiavolamento, impiantamento, croccante, oae, che odio, non pensare, non farlo, no, si, no, si! D, odio, forse, forse no, profumi d’India e di altre nazioni oiei, frontiere che limitano o no? Forse si, no, iiai, andare oltre, dell’otre, otre, mescimi del vino buon oste per dio, mescimi del vino e i carciofi all’olio non al burro, sgozzare qualcuno, genialità che va perduta, otre, otre, otre, descutillizzare, uno e due, forse, morte? No, aoe! Il semplice significato di vita va rivisto, forseno, vita morte ▬►▲▫▪□■▓▒░▐▌█▄ simboleggiare il simboleggiamento? E sia e sia per tutto e per il nulla, organi interni? Scartata, aaa! Lo studio approfondito del e no, lingue che confluiscono in qualcos’altro, il non essere, le memorie, le moire, le more, il essere, elle apostrofo essere, lo so bene, non sono un oioe o cgn, che dir si voglia, scrotale, sgratare infesciamento, stomachevole, oro e argento, platino, forse! Forse no, librarsi in cielo con un buon libro, dopo anni e anni la buona vecchia macchina da scrivere, arrivederci Roma, a mai più, Venezia e docile in inverno, così dicono, e se Giacomo avesse avuto un PC? Pensieri scontanti, forse, no, lettura, forse, visioni di altro, altro, basta, semplicità lui ama lei e lei non lo vuole, concetto, di base, poi lei s’accorge che lo ama e vissero felici e sposati, figli, staccionata bianca, un cane, divorzio, morte, tac, fatto, no!
A aia è ee ua oa ea, a dirla tutta, si sono eeo, si, non è colpa mia, respiro affannoso, paglia, cenere, morte, suicidio a rallentatore, forse, no, cazzo, mal di testa, vomito, conati, aria che esce e che entra, oe! A Berlino stanno bene a Londra meno, forse, lo dicono, il fiume scorre velocemente verso la pianura, dal monte, ♫, suona bene mia piccola bambina bella, bella, ptch, cazzate, e si è coglioni, forse, o forse no, meta qualcosa, meta tutto, per me non conta un cazzo, grttr qualcuno, forse, no!
Respirare
Calmare
Zen
Ying
Yang
Tao!
La bellezza sta nel piccolo, così dicono, forse, dovrei finirla ma c’è tutto il mondo intorno, cazzo, ao, quanto sono fastidiose le consonanti, può essere, essere, avere, tutto e nulla, nulla, ti sento, cosa senti? Nulla e tu? Nulla! È decisamente sopravalutato il sentimento conosciuto come amore, direi!
Amen!




mercoledì 9 marzo 2016

-Un nuovo "La mia"-

-La mia (non completa!) su Life Zero il primo e il secondo numero-


Conosco bene lo stile Bonelliano di Vietti, ho letto molte sue storie e le trovo (quelle che ho letto!) a dir poco grandiose (Dragonero a mio avviso è uno dei fumetti più belli, sia per storie che per disegni [e domani esce il nuovo numero!] che la Bonelli ha sfornato negli ultimi vent’anni!), poi leggo il secondo numero (targato Panini!) di Life Zero, se non ricordo male avevo già scritto sul primo numero; lo devo ammettere, mi aspettavo il solito numero due di transizione per ciò che poteva accadere più avanti, ciò che succede in Walking Dead, non è così, no, ma per niente!
Ok, prima di parlare della storia vorrei spendere due parole sui disegni che a mio avviso sono perfetti per la storia che si sta narrando, un tratto pulito, bello, che può piacere o no ma io lo amo, nessuna sbavatura o altro, diciamo che il buon Vietti sa scegliere molto ma molto bene i disegnatori che disegneranno le sue storie!
La storia, come ho precedentemente scritto mi aspettavo una numero di transizione e invece no, ma NO grosso come un palazzo di tremila piani, fin dalla prima pagina Vietti ci catapulta nell’azione, e non con calma e patos ma come un calcio sui denti,  fa partire l’albo con una carica estrema e la carica non la perde per nessuna pagina dell’albo, non vorrei fare spoiler, lo letto ieri pomeriggio, diciamo subito che chi si è abituato ad un Vietti calmo, tranquillo, un Vietti che ama la narrazione un po’ lento e il fantasy con Life Zero si deve ricredere, qui di calma non c’è né, ma proprio neanche una briciola!
Vietti è riuscito in un’impresa titanica, ha cambiato completamente il suo modo “bonelliano” di scrivere, ha immerso le mani nel dolore e nel sangue, in una manciata di pagine (è pubblicato come un albo americano e non bonelliano!) ha dare una lezione importante a molti sceneggiatori, ha scardinato completamente lo stile zombie, (si vorrei fare spoiler ma non li farò giuro!) una storia così veloce e così cattiva non mi capitava da leggerla dal fu Splatter (la prima serie non la seconda che era un po’ in ritardo con i tempi!) e non per i temi trattati, occhio ma per la scrittura in sé, è dinamico veloce, non lascia nulla al caso, ti abitui a vedere un determinato personaggio e pum, non c’è più con una maestria non facile da ottenere!
Il secondo numero di Life Zero va comprato e letto attentamente, specialmente a chi si vuole imbarcare nel faticoso lavoro della sceneggiatura, è scritto divinamente, disegnato benissimo, e soprattutto ha un formato americano (odio i fumetti indipendenti e non che devono pubblicare per forza di cose con il formato Bonelliano!), che dire d’altro?

Se non lo comprate… avete perso una vera e propria perla del fumetto italiano! 

-40 Denari-

-40 denari-   Cosa succede quando cala la notte? Quando la fiducia viene meno? Quando vai in coma e ti ricordi tutto? Quando vai in deli...