-Row-
“Condanno
alla pena di morte l’imputato per omicidio colposo con l’aggravante della
brutalità con cui l’imputato ha infierito sui corpi delle vittime! L’udienza è
tolta!”
Dodici
anni dopo
Il
passo è leggero, una piuma, gli altri detenuti fanno silenzio, un silenzio
irreale per un carcere, lui cammina legato sia mani che piedi, è il suo
compleanno, è maggiorenne e deve subire la sua condanna, qualche detenuto
piange in silenzio, è ancora un ragazzino sussurrano, è un bambino dicono in
molti, lui cammina come una piuma in mezzo alle piume, nessuno lo sente a parte
lo sbattere delle catene sul pavimento, il clang clang che entra nella mente
come un mantra, ora lui è un Dead Man Walking!
Tredici
anni prima
Nessuno
aveva visto l’ultimo filmato, gli aveva bruciati tutti, nessuno poteva
sospettare nulla, il padre che se lo inculava senza pietà e la madre che
filmava il tutto ridendo, la sua innocenza violata, distrutta, lei rideva e lui
ci dava dentro come se fosse la cosa più normale sodomizzare il proprio figlio
appena entrato nella pubertà, lui lo faceva da anni ormai e lei filmava sempre,
avevano un commercio, un mercato la sua violenza subita attirava clienti e
portava soldi, tutti i giorni un filmato nuovo, ogni singolo giorno dell’anno
lui arrivava chiamava lei e in attimo lui lo stava deflorando, ci furono
filmati più violenti, con botte, sigarette spente sui genitali, pugni e
quant’altro, ormai ne era quasi abituato, la catena che li legava la caviglia
ormai era una sotto specie di piacevole tortura se c’era la catena voleva dire
che non cerano loro, era una sotto specie di coperta di Linus, arrivò il
giorno, l’ennesimo… doveva fare qualcosa!
Dodici
anni dopo
La
catena sferragliava sul pavimento, era quasi fiero nella sua tuta arancione,
camminava a testa alta, sapeva di aver fatto la cosa giusta tredici anni prima,
lo sapeva, doveva farlo e lo ha fatto, ora stava camminando, le ciabatte tipo
Vans non facevano rumore, la sera prima poteva “godere” dell’ultimo pasto,
qualsiasi cosa volesse poteva ottenerla, chiese un cheeseburger ben cotto,
anelli di cipolla e molte patatine fritte con un litro di Coca cola… era la
prima volta che riusciva a mangiare quelle cose!
Tredici
anni prima
Fu
un caso, la mano del destino, lui si era dimenticato di incatenarlo o meglio di
chiudere la catena, era notte, si liberò quasi fin troppo facilmente, gli vide
dormire, in un letto matrimoniale enorme, pensare che dormiva su un materasso
piccolo e bagnato d’urina, gli vide, lì che pacificamente dormivano, non ci fu
molto da pensare, scese in cucina, prese il coltello più grosso che i due
congiungi possedevano e ritorno nella loro camera da letto, pensò di scappare e
lasciars9i tutto alle spalle, ma non poteva, taglio prima la gola a lei e poi a
lui, il sangue sgorgava a fontanelle, poi tagliò il pene di lui e glielo mise
in bocca, a lei le cose andarono peggio, la sventrò come un maiale, l’aprì
dalla vagina alla gola, come se non bastasse urinò dentro alla sua carcassa
aperta, sorrise, quando vide i due agonizzare per poi morire, andò in giardino
dopo aver preso turtte le riprese che avevano fatto, aprì un bidone della
spazzatura, mise i filmati e con un bel po’ d’alcol e un fiammifero diede fuoco
a tutto, i due stronzi erano morti, chiamò la polizia, lo arrestarono e ci fu
il processo!
Dodici
anni dopo
La
stanza è bianca, totalmente bianca, lo fanno accomodare su una sedia, si apre
un telo e gli spettatori osservano la sua giovane età, a diciotto anni, lo
fissano come se fosse il diavolo in terra, ha ucciso i suoi genitori, è il male
assoluto, gli legano mani e braccia, non fa nessuna smorfia, vuole osservare il
“suo” pubblico per l’ultima volta, gli guarda e pensa che forse doveva fare una
vera e propria strage, la pillola di cianuro cade in una vaschetta…
Nessun commento:
Posta un commento