giovedì 4 maggio 2017

-Viešnamių Mėšlas-




-Viešnamių Mėšlas-

A chi mi
Ha ispirato
Questo racconto!
(La Modella e la Poetessa!)


Il nano malefico
Ballava
E ballava
Come se
Non ci fosse un futuro
Ballava
Perché
Lui balla sempre!

La reception era vuota, il povero F. stava tranquillamente a guardarsi filmati porno sul cellulare, non si vedeva un cliente da almeno un paio d’anni, c’erano i soliti clienti che ormai vivevano lì da anni, vecchie star e quant'altro, due attori falliti e un’attrice che si credeva una diva ma non lo è mai stata, aveva girato un paio di film di serie Z del tipo “La banana dallo spazio” “Lo squalo vuole donne nude” e titoli similari, F. continuava a vedere film di asini e donne, fino a quando una vocina gli arrivò dal basso!
“Avete una cazzo di camera?”
Tutto iniziò così!
F. quella mattina non stava bene, proprio per niente, l’acidità di stomaco si stava aggravando molto, F. aveva paura di un ulcera fulminante, sapeva che era lì in agguato, ma doveva lavorare se no il cappellano cieco gli avrebbe tolto la pelle dal corpo, doveva aprire il motel schifoso, era il suo turno della mattina, non aveva voglia, poi è arrivato lui!
J. vomitava da due giorni senza quasi mai una pausa, vomitava roba strana, verde e marrone!
La pistola non aveva quasi mai esploso nessun colpo, è stato facile, molto facile, una persona entra in una banca, estrae la pistola e tutti si cagano addosso e fanno ciò che deve essere fatto, certo che farsi rapinare da un nano vestito da cowboy è strano e molto, si voleva non sparare ma poi si sa, capita che l’eroe di turno voglia fare l’eroe!
L. non avrebbe mai pensato che quel giorno di lavoro normale come guardia giurata si sarebbe trasformato in una sparatoria, era andato a lavorare calmo e tranquillo, poi verso le undici l’inferno, un proiettile, poi due, poi una gragnola di proiettili, il primo colpo lo prende ad una spalla, poi in testa, morirà a breve, in un lago di sangue!
 “Avete una cazzo di camera?”
F. non sapeva dove guardare, sentiva una voce stridula e non vedeva nessuno, sussurrò un sì e mise sul bancone di finto marmo un paio di chiavi, una manina le prese e lo mando a fare in culo, così tanto per fare, F. non ci rimase male era tipico per il lavoro che faceva prendersi bestemmie e insulti, l’importante era che l’asino eiaculava addosso alla pseudo modella… per lui!
Aveva già sputato per terra tre volte prima di togliersi gli stivali da cowboy, si era spogliato del tutto, si era fatto una sega guardandosi allo specchio e poi si era fatto una doccia per poi collassare sul letto matrimoniale formato nano che aveva richiesto e che aveva ottenuto visto che il motel era così:
Era un bell'albergo negli anni cinquanta, una torre molto alta, con molte finestre e con altrettante camere, ma poi l’architetto che doveva finire il progetto è misteriosamente morto per un’indigestione di Hot Dog piccanti e il progetto passò ad un secondo architetto che creò la seconda ala dell’albergo, di lato ma più bassa, anche il secondo architetto ci ha lasciato in malo modo e così via fino al sesto architetto, un famosissimo architetto giapponese alto poco più di un metro e cinquanta che concluse l’ultima ala dell’albergo.
A vederlo da fuori l’albergo sembrava una struttura a scala, dal primo progetto all'ultimo, l’albergo s’abbassava vertiginosamente, il divario in metri dalla prima struttura all'ultimo era visibilmente evidente, ma da fuori poteva sembrare un albergo in prospettiva, sembrava quasi alto uguale, ma non era così!
“Allora una cazzo di stanza c’è o non c’è?”
“Che misura?”
X. fino a quindici anni era un bravo ragazzo, buoni voti a scuola, prediletto addirittura dal professore di matematica, ed era pure un bel ragazzino, sempre in ordine, mai una piega, mai una macchia, poi ha scoperto le sostanze psicotrope!
Non voleva partecipare, non se la sentiva, entrare in una banca vestito da Zorro non gli sembrava il modo migliore per guadagnarsi quei soldi che gli servivano, ma poi lui lo aveva convinto, stando a lui una rapina a mano armata in una banca doveva avere un gesto goliardico, si sarebbe travestito da cowboy, lo aveva spronato a fare il grande salto, basta furtarelli ai vari locali che vendevano alcolici gestiti da asiatici, basta minacciare nonne che avevano appena preso la pensione, il grande salto, una vera rapina, entrò lui per primo e urlò qualcosa, poi X. entrò dopo pochi secondi mentre lui stava già riempiendo dei sacchi, sparò due colpi in aria e berciò le solite minacce, bastò un colpo, uno soltanto, in piena fronte, in mezzo agli occhi e X. travestito da Zorro cadde al suolo come un sacco di patate sgonfio, e pensare che nel pomeriggio sarebbe dovuto andare in una comunità per disintossicarsi!
“Allora sta cazzo di camera?”
“Sesto lotto!”
“Scusa?”
“Oh tu caro amico e compagno d’armi perché bestemmi contro la luna che ti ha dato i natali?”
“Cosa cazzo?”
“Camera 369!”
“Cazzo grazie!”
La piccola figura prende la chiave e si allontana mestamente verso la sua camera!
F. continuò a guardare ciò che stava guardando è un’immensa e taurina (per quanto poteva concederli il proprio pene!) emerse dai pantaloni, era in dubbio, farsela o non farsela?
Lo squallore della stanza era ripagata dal letto matrimoniale a forma di cuore, dopo una leggera smorfia del viso chiuse la porta dietro di se e fece ciò che fece!
Nell’albergo ci sono 370 stanze e l’unica occupata, nell’ultima area costruita era la stanza di Lui, l’albergo era immerso nella più totale ed estremo silenzio, nessuno occupava nessuna stanza, il vento soffiava leggermente e faceva sbatacchiare le persiane, la piscina a forma di rene era tranquilla tra l’acqua (che doveva essere cambiata!) e la muffa che si stava formando agli angoli della piscina, una palma solitaria e placida sopravviveva al clima!
Lui dopo la doccia e la sega si stava rilassando sul letto, sdraiato con le gambette che superavano di qualche centimetro il bordo del cuore letto, era lì a gambe aperte completamente nudo che contemplava il soffitto, il suo testone era calmo e tranquillo appoggiato ai due cuscini foderati di un tessuto rosso come l’amore, Lui pensava a nulla e guardava il soffitto!
Una sirena, poi le altre, sono entrati ad armi spiegate, un colpo, mancato, Lui era riuscito a scappare con i borsoni, aveva corso, molto, e appena trovato l’albergo ci si era infilato come una scheggia impazzita, voleva una camera, doveva pensare, doveva fare il punto della situazione, doveva metabolizzare il tutto!
“Hai mai pensato che forse alice non era in un paese delle meraviglie ma che forse e dico forse era nel nostro mondo ma era fatta a merda?”
“Interessante ipotesi!”
“Non è un’ipotesi magari è la realtà, magari nel suo thè qualcuno c’aveva messo qualcosa…”
“Può essere!”
L’asino sta per raggiungere l’orgasmo!
Lui dorme!
Tutti i personaggi sono indaffarati a fare altro!
La luna è alta nel cielo!
Per essere precisi dopo trentaquattro ore, ventidue minuti e trecentoventi secondi non successe assolutamente nulla, il tempo era nuvoloso e il sole latitava, in televisione non davano nulla d’interessante a parte un vecchio film sulla guerra in Corea girato male, montato male e scritto ancora peggio per il resto nulla di nulla!
Carmelita non era un centone, diciamocela tutta era poco sopra dall’essere considerata un’ebete, ma a lei non interessava, faceva il suo lavoro, puliva le stanze, era munito di un carrellino di plastica, amava il suo lavoro, poi arrivò nella sua stanza, era l’unica che andava a mettere apposto le stanze della sesta porzione dell’hotel, era l’unica anche perché era alta un metro e trentadue, la cosa non la infastidiva, sapeva che doveva far quel lavoro e lo faceva!
Bussò tre volte e poi usò il pass par tout,  la porta si è aperta e Carmelita vide un nano con un’erezione taurina sul letto che dormiva come se nulla fosse!
Carmelita non era sposata per l’immagine generale era una ragazza madre, una storiaccia di sesso consumata in una macchina parcheggiata in un lercio parcheggio a cielo aperto sotto un lampione che trasmetteva la luce ad intermittenza, ora il figlio di Carmelita ha solo dodici anni, è un ragazzino sveglio se non fosse per quel piccolissimo problema fisico, era nato focomelico ma a Carmelita non interessava, lo amava come (forse amava !) il padre di suo figlio, un bel ganzo latino che aveva una quindicina d’anni in più e una voglia matta di scoparsi qualcuna, lo aveva fatto e dopo otto mesi era nato un bambino, il padre ovviamente si era dileguato ed ora Carmelita stava guardando l’erezione taurina di un nano che dormiva a pancia in su un letto in una stanza che doveva pulire per contratto!
Entrò, pulì a fondo il bagno!
“Chi cazzo sei tu?”
“Mi scusi!”
“No, chi cazzo sei tu!”
“Mi scusi!”
“Cazzo!”
“Mi scusi!”
“Ok, ok, stai zitta, devi pulire la camera deduco, ok fallo, ma prima fammi vestire!”
“Mi scusi!”
Il suo pene la indicava per tutto il tempo in cui aveva parlato, lo guardava di sottecchi!
Era un pene strana, non un pene normale e grosso ma era deforme, bitorzoluto e colava roba giallognola dalla punta, lo guardava e aveva ribrezzo per non dire vomito, Lui si rivestì e uscì dalla camera, Carmelita pulì a fondo tutto, non tralasciò nessun’angolo, dopo due ore la camera era in ordine e finalmente Lui ritornò a sdraiarsi su quel letto, calmo e tranquillo, in televisione non davano nulla!
Carmelita finito il suo turno di quasi venti ore tornò a casa, abbracciò suo figlio, lo baciò sulla fronte e preparò la cena, una cena povera, una roba da riscaldare nel microonde, non aveva molto tempo, doveva mettere a letto suo figlio, lavarsi e andare a dormire per poi risvegliarsi all’alba per tornare al lavoro che gli fruttava mezzo dollaro all’ora!
Quella sera dormì altamente bene!
Lui che ora si può anche dire, si chiama bob, era ancora mezzo biotto quando Carmelita finì di metterli a posto la stanza, se ne stava lì inebetito a fissare il vuoto, aveva una barcata di soldi ben nascosti in un luogo sicuro, non doveva dividerli con nessuno, cazzo, era al settimo cielo della felicità, niente e nessuno avrebbe potuto rovinarli la giornata, si lavò accuratamente dopo una prolungata sega pensando al fondoschiena di Carmelita, si vestì di tutto punto, basta mascherate del cazzo, un vestito serio quasi su misura, lo aveva comprato nel reparto Bambini di un grande magazzino dopo la fuga e dopo la rapina, si ammirava allo specchio e non poté non bestemmiare per quanto sembrava un signore “dell’alta” borghesia!
Uscì dalla sua stanza tronfio del suo successo, come prima cosa sarebbe andato a fare colazione in quei posti sciccosi che ti servono uova di colibrì ripieni di fegato di foca albina del sud est nordico, dopo il non aver mangiato si sarebbe diretto nel suo rifugio per prendere il bottino, un volo privato verso quelle isole dove nessuno fa domande e avrebbe ripreso in mano la sua vita… ma come ben si sa le banane a volte sono indigeste!
F. aveva dormito poco, molto poco, era stato quasi tutta la notte su un sito dove giovani messicane si facevano scopare da qualsiasi animale, la cosa stranamente gli piaceva molto e trovava un senso d’eccitamento a dir poco sublime, si smanubriava il pene con queste cose, il porno classico, uomo donna, uomo e uomo, donna e donna, lo annoiava, cerva qualcosa di più, era arrivato a guardare con occhi diversi il suo vecchio cane malfermo sulle zampe posteriori!
Era sorta l’alba, doveva andare a lavorare, doveva arrivare prima di Carmelita, doveva nuovamente aprire la mattina, una cosa che odiava, avrebbe preferito starsene rintanato nella sua stanzetta nella penombra a vedere asini che s’inculavano ragazzine appena uscite dalla pubertà e invece doveva aprire  quel cesso di motel di quarta segata, era arrivato da un’ora circa quando arrivò Carmelita!
“Scusi”
“Si ok cazzo mangia fagioli fa il tuo lavoro e non rompermi le palle”
“Scusi!”
Carmelita aveva finito di pulire la stanza della sesta ala del motel, F., come da consuetudine doveva caricare la macchina del ghiaccio a tutti i piani e a tutte le ali del motel, incominciava dalla prima per arrivare all’ultima, alla fine della quinta ala si accorse di non aver fatto colazione, torno nel suo sgabiotto da albergatore serio, cercò qualcosa da mangiare e non trovò nulla a parte una banana che aveva visto giorni migliori, incominciò a mangiarla nel mentre si dirigeva verso l’ultima ala del motel, in una mano una banana che sapeva di muffa e nell’altra il ghiaccio, caricò la macchina e fece cadere la buccia della banana per terra!
Bob non si accorse subito di star capitolando nelle piccole scale, stava cadendo come un sacco di patate, uno scalino dopo l’altro sempre impiantato nella testa, la caduta durò pochi secondi ma per bob sembravano secoli, si accorse quando toccò terreno con il cranio ormai aperto e con mezzo cervello fuori a prendere il sole sull’asfalto, si accorse che non avrebbe mai fatto una colazione da re, il sole batteva forte sull’asfalto, un occhio, quello sinistro ormai era fuori dalla sua orbita, esalò il suo ultimo respiro su un asfalto caldo con tutti gli arti rotti e con mezzo cervello fuori dal cranio!
F. quella mattina finì presto il turno, verso mezzogiorno, non ne poteva più, voleva tornarsene a casa, voleva rientrare nel suo mondo, fatto di animali e donnine compiacenti, entrò in casa, i piatti erano nel lavabo da circa quasi un mese, la sporcizia era ovunque, ma a lui non interessava, accese il PC e incominciò a guardare un video su  un orgia di animali e ragazzine, durava all’incirca due ore.
Al minutaggio 1.06.25 il suo cuore si fermò, un piccolo ma mortale infarto, lo ritrovarono dopo due giorni, davanti al PC in decomposizioni, con i pantaloni calati e con dello sperma secco attaccato alla bocca…
Quella mattina il motel era chiuso, Carmelita non sapeva il perché, qualcuno gli aveva detto che un ospite si era suicidato lanciandosi a peso morto dalle scale, un nano, Carmelita fece spallucce, aveva un giorno libero e cinque dollari in tasca!
Non aveva molto da fare, suo figlio era a scuola, non poteva lavorare per ovvi motivi, entrò in un piccolo drugstore gestito da coreani, due persone di colore si baciano davanti al frigo delle bevande, Carmelita alza le spalle, chiede nel suo inglese stentato un gratta e vinci da due dollari, lo gratta, non vince!
Carmelita ha gli ultimi tre dollari, cosa fare?
Tentare la fortuna?
Non farlo?
Carmelita fa spallucce e chiede un gratta e vinci da tre dollari!
Gratta e gratta Carmelita, fa spallucce!

Otto mesi dopo

La TV nazionale Messicana annuncia che una certa signora che prima era emigrata negli stati Uniti D’America ora ha acquistato l’ennesima ditta, viene considerata la donna dell’anno per svariati settimanali economici, ha un patrimonio che si calcola con molti zero all’infinito, Carmelita Sanchez dopo essere stata negli USA è ritornata in patria e a cominciato a comprare ditte che non stavano bene economicamente e le ha portate ad essere ditte leader nei vari settori, la sua fortuna?
Alcuni dicono un gratta e vinci da tre dollari!







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