-La danza del
fauno-
Tanto
tempo fa, in un paese di cui nessuno ricorda più il nome; esisteva un fauna,
questo fauno era veramente un fauno birbante, si può benissimo dire che ad ogni alito di vento
primaverile (anche se non disdegnava gli aliti autunnali, estivi ed invernali!)
si divertiva a mostrare alle fanciulle del paese il suo piccolo ammennicolo, il
fauno però non s’accorgeva delle minuscole dimensioni del suo ammennicolo; era
fortemente convinto di avere una “verga” degna di uno stallone.
Il
fauno si divertiva, appena scorgeva una fanciulla che passeggiava da solo,
avvicinarsi di soppiatto e strusciare il suo ammennicolo sulla ignara
fanciulla; sperando che la fanciulla potesse cadere ai suoi piedi, nessuna
fanciulla è mai caduta ai suoi piedi, così faceva tutti i giorni per tutto il
giorno; quando non faceva questo scherzo (di dubbio gusto!) si divertiva come
un pazzo ad oziare per tutto il giorno nell’attesa della sua prossima vittima!
Il
fauno aveva una sotto specie di famiglia, una fanciulla si era innamorata del
fauno, il fauno prese questa cosa come ingravidare la fanciulla, il brutto è
che la fanciulla aveva già un figlio, o meglio una figlia, nei primi momenti il
fauno sta calmo, troppo calmo!
Nacque
il figlio, era un bel bambino, la figlia non lo prese bene!
Il
fauno questa non importanza della figlia fece rinascere il suo spirito; la
prese violentemente a undici anni, per il fauno era una cosa del tutto normale!
La
fanciulla, soffriva di un deficit, non vedeva o non voleva vedere ciò che
faceva il fauno, ma soprattutto non contava la sua micro “verga”; il fauno si
calmò per un paio di mesi dopo aver abusato della figlia della fanciulla, si
stava calmando!
La
calma stava scemando, molto, nacque un figlio, non un fauno, per ora… la fanciulla
credeva nel fauno, pensava nella sua idiozia che il fauno era una persona
diversa…. Non lo era!
Dopo
due giorni dalla nascita di suo figlio, il fauno ricominciò a strusciarsi sulle
fanciulle, il fauno non capiva, anche perché era stato scacciato, in malo modo
dalla gerarchia dei fauni, era solo, pensava che il suo modo di pensare era il
modo perfetto, continuò a strusciare il suo microscopico pene sulle fanciulle
del paese!
Il
paese si svuotò dalle fanciulle e dai bambini, rimase la fanciulla innamorata
del fauno e i vecchi del paese!
Il
fauno non poteva più strusciare il suo micro pene addosso alle fanciulle, si
sentiva triste, molto, la Dea dell’invidia colpì la sua mente, accuso tutti,
usò parole di fuoco a coloro che se ne erano andati dal paese, il fauno e la
sua pseudo famiglia rimangono nel paese, non c’erano ne fanciulle ne giovani,
solo un paese di vecchi, il fauno pensava che lo strusciare il suo micro pene
poteva in qualche modo attirare persona ripopolare il paese!
Le
persone non arrivarono, o meglio arrivò una fanciulla!
La
fanciulla in questione era di una bellezza indescrivibile, il fauno non poté
resistere, cercò in tutti i modi di entrare nella sua foresta, non ci riuscì e
il suo odio incominciò a salire!
Il
fauno si masturbava quotidianamente un paio di volte al giorno, aveva il
pensiero fisso, voleva far sesso con l’ultima arrivata!
Il
delirio prese il sopravento!
Il
paese era ormai disabitato, solo vecchi e basta e una fanciulla con due figli,
il fauno non sapeva cosa fare!
I
vecchi del paese nonostante la loro vecchia, pensarono ad un piano, portare una
fanciulla, e poi chi si vedrà si vedrà!
La
fanciulla non arrivò mai, colei che aveva dato alla luce il figlio del fauno
pianse, molte lacrime, si disperò, molto, ma ormai l’ora era vicina!
Il
fauno ormai era solo e abbandonato da tutti, la muffa era molto presente sulla
sua pelle, i vecchi del paese erano riusciti a far tornare i giovani,
ovviamente solo maschi!
Andarono a prenderlo!
Stava
oziando con la sua pancia gonfia, o meglio la sua ciccia da obeso, si ribellò,
urlo farsi del tipo :”Io sono io”, “Io ho rivoluzionato il mondo”, “Io sono un
genio!”!
Quando
la voce si sparse il fauno era già prigioniero e messo in catene, molte
fanciulle rientrarono nel villaggio, urlavano “A morte il cazzo piccolo, a
morte lo stupratore!”!
Fu
eletto un giudice per il caso del fauno,
dopo mesi e mesi il fauno fu considerato colpevole…. Il fauno della sua
deficienza totale pensò, “mi danno il carcere a vita!”… non fu così!
Il
giudice, pensò bene alla sua condanna, molto bene e pensò che era meglio
lasciarlo alle sgrinfie di coloro che aveva stuprato, la sentenza fu questa, il
fauno pianse, invocò la fanciulla che aveva dato i natali, pianse, molto, ma un
migliaio di fanciulle sorridevano!
Il
fauno fu portato sulla pubblica piazza, per primo gli fu tagliato il pene, e fu
usata una forbicina da unghie, poi fu rasato di tutti i suoi peli e poi venne
lasciato all’ira di coloro che aveva molestato.
La
condanna fu breve, anche per il numero delle fanciulle, in dieci minuti, il suo
corpo era un ammasso di carne e nulla, le fanciulle a turno gli sputarono
addosso, in quella massa di carne che più assomigliava ad una montagnetta di
sterco!
Il
fauno morì così, ebbene si, morì per ciò che aveva fatto e per ciò che voleva
fare, il fauno morì, e nella sua morte molte ma molte ragazze ritornarono nel
paese e non solo, anche i vari giovani….
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