-C6H5OH-
Senti
il respiro affannoso, oh cazzo è veramente affannoso, si, forse asma, forse
altro, non saprei ma qualcosa non va affatto bene baby!
Verbale numero 54789/B
La sopracitata vittima afferma di essere stata
fermata per poi essere stata picchiata, inoltre la sopracitata vittima ha
dichiarato davanti all’amputato X che i suoi aggressori lo hanno etichettato
come “frocio di merda” Malato di aiz” “Sei una merda contro natura”, si evince
che il gruppo degli aggressori, di numero 3 (tre) hanno dopo le offese verbali
alle offese fisiche, picchiando con pugni, calci, bastoni il sopra citato
vittima, si evince inoltre che la vittima non ha prove su questa aggressione a
parte i lividi e le contusioni, il comandante in forze di questa Caserma firma
per la reclusione della sopra citata vittima per disordine, schiamazzi, offese
ad un pubblico ufficiale e per atti “impropri” in luogo pubblico.
“Nome
e cognome!”
“Voglio
il mio avvocato!”
“Ascolta
brutto frocio di merda, o collabori o finisci male è chiaro questo concetto?
Ciucca cazzi!”
Una
testa viene sbattuta sul tavolo!”
“Allora,
nome e cognome?”
“Voglio
il mio avvocato!”
“Continui
testa di merda buona solo a ciucciare cazzi? Continui? Dammi un qualcosa e non
ne esci vivi tanto sei un frocio di merda, nessuno ti piangerà, è chiaro?”
“Voglio
il mio avvocato e lo sbirro buono!”
“Fanculo
frocetto!”
Il
primo pugno arriva sulla tempia, la testa ballonzola, il secondo in faccia, lo
sbirro si diverte a picchiarmi a mani nude, non usa le pagine gialle ne
manganelli, vuole rovinarsi le nocche delle mani sulla mia faccia, cado dalla
sedia, ma sono legato o meglio ammanettato, sono a mezz’aria e lo sbirro mi
colpisce con i calci, svengo, e ritorno in me, sputo sangue, sento voci
concitate, qualcuno urla, io sputo sangue, mi liberano e mi caricano su una
barella!
“Abbiamo
un uno malato!”
“Cosa
ha?”
“Direi
un pestaggio!”
“Chi
lo ha portato?”
“La
polizia dottore!”
“Allora
è il solito tossico di merda… lascialo in corridoio che quando ho finito con
pazienti veri… vedrò di ricucirlo!”
“Dottore
ma è messo veramente male!”
“Io
sono medico, tu no, lascialo in corridoio che appena ho cinque minuti lo
guardo!”
“Dottore
sta male è da segnalazione rossa!”
“Sa
quanto m’importa la sua ida? Un cazzo…., lascialo lì che appena ho tempo lo
visito!”
“Ok!”
Passa
il tempo… ogni singolo secondo è pesante…. Sono passate ore
dall’interrogatorio, perché? Non lo so!
Mi
hanno malmenato per ore per un non si sa cosa, ed ora sono sdraiato in un
corridoio!
Ore prima
La
luce che va e viene, il primo colpo del manganello sulla tempia, rompe
qualcosa, comincia ad uscire sangue dall’orecchio destro, il secondo colpo
ancora più forte che colpisce la fonte e il sangue dal naso esce come uno
tsunami, altri colpi, non sento più le
braccia e le gambe, alcune persone ridono e m’indicano come un frocio di merda
buono solo a leccare la loro merda, un’altra selva di colpi violenti su tutto
il corpo e sulla mia faccia, è inutile coprirsela, loro colpiscono e ridono, ma
sono io la vittima, loro colpiscono, si fermano, si devono riposare, il sangue
esce da ogni mio poro della pelle, il basso ventre mi brucia, cerco di toccarmi
ma una manganellata me lo impedisce, non sento più le gambe, o meglio non sento
più nulla da ciò che esiste (se esiste ancora?) dallo sterno in giù!
La
barella è rimasta lì in un corridoio di un ospedale militare, nessuno lo ha
visto, nessuno ha prestato le prime cure, lo lasciano lì, e oggi fa anche
freddo!
Perdere
i sensi è la migliore autodifesa, per se stessi, ma non per loro, dopo il
pestaggio di alcuni celebrolesi con le teste rasate vengo pestato a sangue da
persone in divisa, mi violentano analmente con un manganello, ridendo e urlando
“Tanto ti piace frocio de merda!”, il sangue schizza ovunque, e per questo un
ufficiale in divisa mi pesta furiosamente in testa perché pensa che sono
infetto e se muore si rifarà sulla mia famiglia... la mia faccia è
irriconoscibile, mi picchiano ancora e mi bruciano i testicoli, così per
divertimento, si divertono così, non penso più, sto soffrendo ma non posso
urlare perché ho la bocca talmente tumefatta che non posso dire nulla, mi
trascinano sul suolo della questura sputandomi addosso, mi trascinano per i
capelli, prima di caricarmi su una barella uno pensa bene di pisciarmi addosso,
lo fa, l’acido fa bruciare le ferite, sono inerme e solo, io la vittima che
vengo trattato come un colpevole, io, riderei se potessi farlo!
Dopo
trentasei ore un medico s’accorge di una barella dove sopra è posto un ragazzo
irriconoscibile e che puzza di orina, deduce che sia un barbone, ascolta il
polso che non c’è, lo guarda un attimo, la faccia è talmente gonfia che non si
riconoscono gli occhi dalla bocca, ha ferite su ferite su ogni singolo
centimetro della pelle, ha subito torture deduce il medico, ma sa che i barboni
sono oggetto di questo trattamento, copre il cadavere e decreta l’ora della
morte…
N.d.s.:
Questa ovviamente è un racconto di fantasia…. No, col cazzo, è una storia vera
di un povero ragazzo torturato e ucciso solo perché era gay e questo fatto è
passato inosservato, o meglio alcune testate hanno riportato la notizia di un
barbone ritrovato morto in un ospedale, un barbone, questo ragazzo, come si è
appurato poi è stato pestato prima da dei neo fascisti e poi dalle forze
dell’ordine, solo perché era gay, lo hanno torturato e lasciato a morire su una
barella, solo perché non era etero… questa storia è stata romanzata (fino ad un
certo punto!), ma in una città italiana queste cose succedono quotidianamente e
non è Milano ma un’altra città un po’ più a sud, ho voluto scrivere questo
racconto “verità” perché nessuno ne parla, nessuno, ci sono città dove non
vogliono cani e gay, ci sono città dove si organizzano ronde anti froci, (e si
uso il loro termine di questi celebrolesi del cazzo!), esistono italiani medi
che pensano che se due uomini o due donne che vogliono vivere insieme nella
legge sia un peccato e fanno di tutto per impedirlo… la cosa mi mette molta
tristezza, davvero, perché capisco che
l’italiano medio (leggi anche scimmia celebrolesa!) non ha capito il
significato di civiltà!
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