-Ventiquattro
giorni-
Ad Ilan
L’ultima
cosa che ricordo bene è il pugno in faccia che mi è arrivato e che mi ha steso!
Passano
i giorni, botte su botte, una persona si diverte a pestarmi a sangue nei punti
dove fa più male per divertimento, mi urla sporco ebreo e mi picchia come se
gli avessi fatto qualcosa, ma non lo conosco, mi picchia e continua a
picchiarmi, ho solamente e parzialmente la bocca scoperta e questa persona mi
picchia, non capisco perché lo fa, non lo conosco, non so chi sia ma lui mi
picchia con ferocia mi ucciderebbe se non fossi una fonte di soldi, ma perché
me?
Perché
proprio io?
Perché?
La mia famiglia non è ricca, anzi, direi quasi l’inverso, ma questa persona mi
urla che tutti gli ebrei sono ricchi e che possono pagare qualsiasi cifra per
liberarmi, mi piscia addosso, o almeno è ciò che penso che sia urina, mi spegne
le sigarette in faccia, mi fa tagli su tagli su tutto il corpo e lo fa ridendo,
si sta divertendo a torturarmi mentre il nastro adesivo mi blocca tutta la
faccia, non mi fanno mangiare ne bere, lui ride e mangia mentre mi picchia e
mentre mi tortura!
Il
sabato nella mia famiglia era sempre una cosa particolare, sentita sì ma non
estremista, lo si festeggiava e basta, lavoravo in un negozia di telefonia, una
ragazza molto carina mi ha abbordato il venerdì e poi io scioccamente il sabato
sera (giusto per far capire quanto eravamo ligi alle leggi ebraiche!) ci sono
uscito, ho offerto io, era una bella ragazza, una ragazza che farebbe girare la
testa a qualsiasi uomo, non avevo idee strane o che altro, ma è normale che se
una ragazza t’invita un maschio accetta l’invito….
Un
pugno in faccia, la ragazza scappa, un altro pugno, un calcio sullo stomaco, un
pugno e poi il cloroformio premuto in faccia, svengo e non ricordo più nulla!
Quando
riprendo i sensi è tutto buio, non vedo nulla, sento sghignazzare una persona
che mi dice :”Ecco finalmente la vendetta del popolo islamico contro voi porci
ebrei!” e incomincia a picchiarmi con pugni e calci, ride e mi dice se me lo
aspettavo che un porco ebreo poteva stare sotto a lui, non posso rispondere, il
sangue mi riempie la bocca, cerco di sputare, non ci riesco, lui continua a
picchiarmi con violenza inaudita, per secoli per me, per minuti per lui, poi se
ne va, tutto è buio e non so dove sono!
Non
ho mai subito violenza sull’antisemitismo francese, ero e sono un francese
normale, porto la kippah solo il sabato o nelle feste, non sono diverso da un
qualsiasi Pierre francese, ma il gruppo che mi ha rapito e torturato non la
pensa così, non sono neanche tanto religioso, ok i precetti e tutto il resto ma
non vado in giro con i cernecchi e quant’altro, ma a loro questo non importava,
gli ebrei hanno i soldi, tanti soldi, una montagna di soldi e quindi possono
pagare un riscatto milionario essendo ebrei!
Dopo
non so quanto mi spostano da una stanza in una cantina, sento l’odore di muffa
e il peso di ogni singolo pugno e calcio e sigaretta che s’infrangono sul mio
corpo ormai martoriato, si divertono a farmi male, godono nel piacere diabolico
di infliggere danni al popolo ebraico, mi sputano addosso sempre più, mi
picchiano sempre più, per loro è giusto punire un ebreo e penso che non
vogliano me ma un ebreo qualsiasi per vendicarsi di un qualcosa che non c’è mai
stato, mi odiano solo e unicamente perché io etnicamente sono ebreo, mi pestano
senza ragione e non mi fanno mangiare, sento dolori estremi ma a loro non
importa, devono ridurre a verme un ebreo!
Penso
a mia madre, le mie sorelle e fratelli, a mio padre, mi fanno parlare al
cellulare con un rabbino prima e poi con mio0 cugino, vogliono dare una
speranza alla mia famiglia, questi barbari inutili cercano di dare un minimo
conforto alla mia famiglia dicendo che sono vivo, ma non lo sono, mi hanno
distrutto, non voglio combattere, loro ridono e continuano a picchiarmi, mi
tagliano i capelli, mi chiamano sporco ebreo, mi chiamano cazzo spuntato, mi
chiamano merda sionista, mi sputano addosso, mi tirano calci su calci sul mio
corpo ormai martoriato, si divertono, in fin dei conti per loro non sono nulla,
assolutamente nulla, solo uno sporco ebreo!
Non
siamo nel millenovecentoquarantacinque ma nel duemilasei, al ventiquattresimo
giorno decidono bene di prendermi, dopo la solita raffica di botte e supplizi
vari, tra cui svariati tagli con un taglierino
su tutto il mio corpo, mi portano fuori dalla cantina, mi cospargono di liquido
infiammabile e mi danno fuoco, brucio, urlo e maledico, urlo e brucio, mi
salvo, le fiamme si spengono e riesco a “salvarmi”…. Morirò sull’autombulanza
che mi porterà al pronto soccorso!
Sono
morto. I miei carnefici sono in carcere.
Sono
morto. Ma cos’è cambiato?
Sono
morto. I miei genitori soffrono ancora!
Sono
morto. E la mia bara è stata portata in Israele per paura di ripercussioni!
Sono
morto. Solo perché sono ebreo?
Sono
morto. Sono stato torturato per ventiquattro giorni per cosa? Per il delirio di
un fanatico islamico che pensava che torturare un ebreo gli avrebbe salvato la
vita?
Sono
morto. Ero un ragazzo di ventiquattro anni, avevo una vita davanti e sono morto
per cosa?
Sono
morto. Il mio torturatore probabilmente pensava di far bene ma faceva bene a
chi? A Cosa? Torturare un povero ragazzo
lo avrebbe fatto diventare il nuovo cazzo di profeta dei miei coglioni?
Si,
sono incazzato, lo sono perché sono morto inutilmente, sono morto solo perché
ero ebreo, solo per questo, sono incazzato perché non potrò più passare uno
shabbat con mia madre e le mie sorelle, sono incazzato perché non posso più
fare ciò che magari volevo fare e tutto questo mi è stato negato… mi è stata
negata una vita a causa e per colpa di certi fanatici pazzi… sono ebreo (e qui
scrive il vostro scrittore esco dal racconto per un secondo per trovare la
chiusa!) e sinceramente me ne vanto e molto!
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