lunedì 17 agosto 2015

-Se volete toglietemi dagli amici tanto non me ne frega un cazzo-

-Ventiquattro giorni-

Ad Ilan

L’ultima cosa che ricordo bene è il pugno in faccia che mi è arrivato e che mi ha steso!
Passano i giorni, botte su botte, una persona si diverte a pestarmi a sangue nei punti dove fa più male per divertimento, mi urla sporco ebreo e mi picchia come se gli avessi fatto qualcosa, ma non lo conosco, mi picchia e continua a picchiarmi, ho solamente e parzialmente la bocca scoperta e questa persona mi picchia, non capisco perché lo fa, non lo conosco, non so chi sia ma lui mi picchia con ferocia mi ucciderebbe se non fossi una fonte di soldi, ma perché me?
Perché proprio io?
Perché? La mia famiglia non è ricca, anzi, direi quasi l’inverso, ma questa persona mi urla che tutti gli ebrei sono ricchi e che possono pagare qualsiasi cifra per liberarmi, mi piscia addosso, o almeno è ciò che penso che sia urina, mi spegne le sigarette in faccia, mi fa tagli su tagli su tutto il corpo e lo fa ridendo, si sta divertendo a torturarmi mentre il nastro adesivo mi blocca tutta la faccia, non mi fanno mangiare ne bere, lui ride e mangia mentre mi picchia e mentre mi tortura!
Il sabato nella mia famiglia era sempre una cosa particolare, sentita sì ma non estremista, lo si festeggiava e basta, lavoravo in un negozia di telefonia, una ragazza molto carina mi ha abbordato il venerdì e poi io scioccamente il sabato sera (giusto per far capire quanto eravamo ligi alle leggi ebraiche!) ci sono uscito, ho offerto io, era una bella ragazza, una ragazza che farebbe girare la testa a qualsiasi uomo, non avevo idee strane o che altro, ma è normale che se una ragazza t’invita un maschio accetta l’invito….
Un pugno in faccia, la ragazza scappa, un altro pugno, un calcio sullo stomaco, un pugno e poi il cloroformio premuto in faccia, svengo e non ricordo più nulla!
Quando riprendo i sensi è tutto buio, non vedo nulla, sento sghignazzare una persona che mi dice :”Ecco finalmente la vendetta del popolo islamico contro voi porci ebrei!” e incomincia a picchiarmi con pugni e calci, ride e mi dice se me lo aspettavo che un porco ebreo poteva stare sotto a lui, non posso rispondere, il sangue mi riempie la bocca, cerco di sputare, non ci riesco, lui continua a picchiarmi con violenza inaudita, per secoli per me, per minuti per lui, poi se ne va, tutto è buio e non so dove sono!
Non ho mai subito violenza sull’antisemitismo francese, ero e sono un francese normale, porto la kippah solo il sabato o nelle feste, non sono diverso da un qualsiasi Pierre francese, ma il gruppo che mi ha rapito e torturato non la pensa così, non sono neanche tanto religioso, ok i precetti e tutto il resto ma non vado in giro con i cernecchi e quant’altro, ma a loro questo non importava, gli ebrei hanno i soldi, tanti soldi, una montagna di soldi e quindi possono pagare un riscatto milionario essendo ebrei!
Dopo non so quanto mi spostano da una stanza in una cantina, sento l’odore di muffa e il peso di ogni singolo pugno e calcio e sigaretta che s’infrangono sul mio corpo ormai martoriato, si divertono a farmi male, godono nel piacere diabolico di infliggere danni al popolo ebraico, mi sputano addosso sempre più, mi picchiano sempre più, per loro è giusto punire un ebreo e penso che non vogliano me ma un ebreo qualsiasi per vendicarsi di un qualcosa che non c’è mai stato, mi odiano solo e unicamente perché io etnicamente sono ebreo, mi pestano senza ragione e non mi fanno mangiare, sento dolori estremi ma a loro non importa, devono ridurre a verme un ebreo!
Penso a mia madre, le mie sorelle e fratelli, a mio padre, mi fanno parlare al cellulare con un rabbino prima e poi con mio0 cugino, vogliono dare una speranza alla mia famiglia, questi barbari inutili cercano di dare un minimo conforto alla mia famiglia dicendo che sono vivo, ma non lo sono, mi hanno distrutto, non voglio combattere, loro ridono e continuano a picchiarmi, mi tagliano i capelli, mi chiamano sporco ebreo, mi chiamano cazzo spuntato, mi chiamano merda sionista, mi sputano addosso, mi tirano calci su calci sul mio corpo ormai martoriato, si divertono, in fin dei conti per loro non sono nulla, assolutamente nulla, solo uno sporco ebreo!
Non siamo nel millenovecentoquarantacinque ma nel duemilasei, al ventiquattresimo giorno decidono bene di prendermi, dopo la solita raffica di botte e supplizi vari,  tra cui svariati tagli con un taglierino su tutto il mio corpo, mi portano fuori dalla cantina, mi cospargono di liquido infiammabile e mi danno fuoco, brucio, urlo e maledico, urlo e brucio, mi salvo, le fiamme si spengono e riesco a “salvarmi”…. Morirò sull’autombulanza che mi porterà al pronto soccorso!
Sono morto. I  miei carnefici sono in carcere.
Sono morto. Ma cos’è cambiato?
Sono morto. I miei genitori soffrono ancora!
Sono morto. E la mia bara è stata portata in Israele per paura di ripercussioni!
Sono morto. Solo perché sono ebreo?
Sono morto. Sono stato torturato per ventiquattro giorni per cosa? Per il delirio di un fanatico islamico che pensava che torturare un ebreo gli avrebbe salvato la vita?
Sono morto. Ero un ragazzo di ventiquattro anni, avevo una vita davanti e sono morto per cosa?
Sono morto. Il mio torturatore probabilmente pensava di far bene ma faceva bene a chi?  A Cosa? Torturare un povero ragazzo lo avrebbe fatto diventare il nuovo cazzo di profeta dei miei coglioni?
Si, sono incazzato, lo sono perché sono morto inutilmente, sono morto solo perché ero ebreo, solo per questo, sono incazzato perché non potrò più passare uno shabbat con mia madre e le mie sorelle, sono incazzato perché non posso più fare ciò che magari volevo fare e tutto questo mi è stato negato… mi è stata negata una vita a causa e per colpa di certi fanatici pazzi… sono ebreo (e qui scrive il vostro scrittore esco dal racconto per un secondo per trovare la chiusa!) e sinceramente me ne vanto e molto! 

   

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