-Su O’Shere-
Al Mio Bro
Che ha avuto
Mal di testa per
Undici anni!
Ti voglio bene
Bro!
Ho
sempre parlato poco di O’Shere (che poi si chiama Lbaebe l’egocentrismo di
O’Shere!), o meglio ne ho sempre parlato in modo fumoso e alquanto strano!
Devo
dire che è un romanzo sofferto, ho speso undici anni della mia esistenza per
scriverlo, ho scritto questo romanzo su mezzo mondo e ho preso da questi miei
viaggi spunti letterali che poi ho usato e rimaneggiato per i vari capitoli!
Lo
devo ammettere non è un romanzo facile da leggere, o meglio non è facile da
leggere per delle persone che io reputo Italiano medio, ho scritto un romanzo
per persone colte, molto!
Per
capirlo (che poi non è difficile da capire, basta leggere le prime due pagine
del romanzo e si capisce tutta la chiave di lettura… non c’ho messo undici anni
a scriverlo per niente, se avessi voluto renderlo incomprensibile lo avrei
scritto in meno tempo, fidatevi!) bisogna avere una base culturale forte, direi
marmorea, allora, di base dovete conoscere bene la letteratura italiana, la
crittografia, la matematica, la filosofia, Dante, la fisica, i vari teoremi su
Dio, la cultura ebraica, Joyce, Elliot, Blake, Shakespeare, la geografia,
l’Irlanda, Bologna, Londra, l’antisemitismo irlandese, la Bibbia, David Foster
Wallace, Don De Lillo, la magia nera, i miti greci e la mitologia totale!
Non
è un romanzo facile da leggere!
Lo
ammetto, ho scritto citazioni nascoste, scritte male apposta solo per depistare
i lettori, ho scritto intere frasi prese da poeti spagnoli e francesi, ma
dovete immaginarvi (se mai verrà pubblicato!) di star male, d’avere la febbre,
siete in un letto, avete caldo e sudate e il succo d’arancia sul comodino si
sta riscaldando, lo bevete con fatica e leggete il mio romanzo, con un mal di
testa totalitaristico!
Ecco!
O’Shere
(si lo so che non si chiama così ma tutti lo conoscono così!) è questo… è la
vostra mente che formula e crea cose, è la stringa della scarpa che non si
rompe, non è poesia ne un racconto ne un romanzo, è la mente che parla, è una
pisciata dopo che l’avete trattenuta per mille anni e riuscite a pisciare, è la
mente di sei personaggi, non sono di più!
Di
base la storia si snoda su una famiglia, un padre, una madre e tre figli, tutto
qui, ciò che pensano e ciò che fanno bisogna leggerli, ovviamente ho reso
complicato questo tragitto, e mi pare ovvio, ma di base la storia di O’Shere è
di una semplicità totale, basta leggerlo, basta entrare in una Dublino che
ormai non c’è più, certo se poi si legge solo i pseudo libri di Volo… non
potete essere miei lettori, mi spiace ma è così, i miei lettori sono
intelligenti!
Stavo
dicendo, alcuni mi criticheranno per le varie sgrammaticature del testo e su parole
che non hanno un senso logico ne grammaticale, ok, secondo voi battevo i tasti
a caso sulla tastiera o se lo scrivevo a casa su un taccuino ci mettevo undici
lunghi anni? Non credo, magari ci mettevo una settimana!
Undici
anni, ho pensato e calcolato ogni singola parola, ogni singola frase e ogni
singola immagine, mi ricordo un fatto, ero in vacanza col Bro nella sua casa
del mare e stavo scrivendo usando delle immagini, volevo creare un capitolo
usando le parole dell’alfabeto, mi ha guardato strano e mi ha detto :”Contento
te! Dovrò farmi l’abbonamento al moment?”!
Ribadisco,
O’Shere non è impossibile da leggere, è complicato da capire, ma non da
leggere, perché il lettore medio legge le gesta della famiglia O’Shere e
tralascia mentalmente tutto il resto… non sono un coglione, per leggere le
gesta della famiglia O’Shere bisogna passare attraverso una cornucopia di
informazioni di base basilari, non è un romanzo che racconta una storia ma è
più un humus di ogni ricerca scientifica, storica e letterale dal settecento a
oggi, bisogna avere una base per leggerlo?
Direi
di no, anche perché credo che O’Shere non è per tutti ma solo per poche persone
intelligenti, che abbiano almeno il dieci per cento della mia cultura lo
capirebbero, chi arriva al mio livello lo amerebbe!
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