Non
sono un critico e non voglio esserlo (anche perché non ho i mezzi per esserlo e
me ne guardo bene dall’averli!), le poche critiche/recensioni che ho fatto in
trentaquattro anni di vita (e venti di scrittura!) sono state per romanzi e
libri che mi avevano colpito particolarmente (tre o quattro se non sbaglio,
tralasciando il mio “lavoro” da commentatore e consigliere di romanzi erotici
per un sito erotico!), l’altra sera ho guardato un film (anche se a mio modesto
avviso catalogarlo come un semplice film è alquanto riduttivo!) che si chiama “Malacreanza”,
devo dire fin da subito che a me personalmente i film italiani post metà anni
ottanta non li apprezzo particolarmente (un caso raro è Zampaglione che
considero l’erede perfetto e lucido di Fulci [l’ultimo vero e reale regista
italiano secondo me!]!), non li apprezzo perché sono per la maggior parte
monotematici, mafia, pseudo comici (che al confronto il Drive In era comicità
di un certo spessore!) e filmetti pseudo romantici che seguono un modello di
sceneggiatura trito e ritrito (una coppia, si mollano, si riprendono, si
mollano ancora e alla fine si mettono insieme e vissero felici e contenti!)
però il cinema serio o almeno un cinema che prova ad uscire da questi schemi
esiste e Malacreanza e uno di questi.
Diciamo
subito che Malacreanza non è un film canonico (e non solo per l’Italia ma per
il mondo, mi ricorda molto i primi esperimenti di Lynch pre Eraserhead!) e più
che un film è un’istallazione artistica ma anche etichettarlo con questo
termine (che spiega tutto e non spiega nulla!) sarebbe riduttivo anche perché
una storia dietro c’è ed è forte, forse è nascosta o poco visibile ma c’è, l’incipit
è semplice quasi banale, una ragazza si risveglia in un luogo strano e cerca di
capire che luogo è, punto, una storia semplice che si è già vista un milione di
volte, ma allora perché questo film è diverso?
È
diverso perché rispetto a molti altri film che trattano questo tema Malacreanza
studia i sentimenti profondi del personaggio che appare sullo schermo, non è la
storiella della bella ragazza impaurita perché si ritrova in un luogo
misterioso ma è la storia di come attraverso li stati d’animo umani questa
ragazza si rassegna alla sua nuova situazione (mandando a quel paese la linea
aristotelica che in teoria ogni scrittore dovrebbe usare per far funzionare uno
scritto!) e cerca di vivere e sopravvivere alla sua nuova situazione fino ad
arrivare all’apice (che è il finale del film!) dove ormai rassegnata e senza
farsi troppe domande filosofiche s’adagia mentalmente alla sua nuova
situazione.
Filmicamente
Malacreanza è vicino (lo sfiora in varie scene!) ad un Lynch più visionario e ad
un Carmelo Bene (per quanto riguarda l’interpretazione [che in molti potrebbero
considerare scabrosa!] dell’attrice!) anche se fare paragoni è del tutto
inutile (lo fatto solamente per dare un quadro il più logico possibile!) anche
perché un film come Malacreanza non lo mai visto (e di film ne ho visto molti
anzi tantissimi!) e questo fatto mi ha lasciato basito, non m’aspettavo di
vedere una potenza d’immagine di tale portata (anche se vederlo in DVD secondo
me perde molto, dovrebbe essere trasmesso su uno schermo molto ampio per poterlo
apprezzare al meglio!)!
Che
dire per concludere? A parte che è non è un film per tutti? A parte che è un
film molto complicato da capire? A parte che è un film da vedere assolutamente
anche perché da un poderoso calcio nel sedere ai film stantii italiani? A parte
tutto questo posso solo affermare che un film come Malacreanza è un film da
vedere e per fortuna che lo hanno creato (come tutto ciò che è artistico va
creato e non fatto!) sicuramente il cinema italiano ne trarrà vantaggio se la
strada creata da Malacreanza verrà intrapresa!
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