martedì 12 maggio 2015

-Cinque stalle-




-Ecco perché non voterò mai l’Hotel a cinque stelle-

Tralasciamo per un secondo la mia avversione nei confronti del Grillo urlante (non mi ha mai fatto ridere quando faceva il comico e mi fa ancora meno ridere come politico o presunto tale!), in tutta la mia esistenza ho sempre considerato celebrolesi chi urla per affermare il proprio pensiero (in stile bambino che urla più forte di un altro bambino per vincere!), non ho mai sopportato neanche chi si inventava un lavoro senza saperlo farlo (tipico dei vari italioti che si credono di saper tutto e poi sudano freddo perché non capiscono i titoli della Gazzetta!), non vorrei parlare di Di Battista e della Taverna, ma ahimè mi tocca farlo (da osservatore esterno o come gli chiamano loro “onesti cittadini”!)!
Di Battista soffre di un ego smisurato, in un’intervista a Dario “sonosposataconilfigliodiunforsequasiexterroristaemenevanto” Bignardi il Di Battista (era stato eletto tipo da cinque minuti!) ha affermato, con la sua spocchia da primo della classe, che era ben pronto a diventare primo ministro, quindi non un ministro qualsiasi ma una carica altamente importante per il nostro stato, questa è stata solo la prima delle sue perle, un’altra è stata la sua interrogazione parlamentare sulle scie chimiche (ed è vero, non sto inventando nulla!), potete immaginare come ha risposto la Camera, un’altra è stata quando asseriva che tutto in Italia si poteva mettere a posto usando dei fantomatici soldi che il PD e tutti i partiti politici tenevano nascosti, lasciamo perdere che poi dalle ultime elezione fatte in Italia è in perenne stato di campagna elettorale (Noi siamo onesti, l’Italia ha bisogno di cambiare, Dateci un’occasione e non ve ne pentirete!), ma questo fatto lo hanno tutti i partiti politici ultimamente, ma il massimo lo ha raggiunto quando è stato citato sul finacial time (probabilmente lui si è gongolato come un bimbo in un negozio di giocatoli!), il brutto è che il suddetto giornale lo ha etichettato come un povero coglione e mi domando come fare a non dare ragione al giornale, ma non ho finito, adoro le cazzate che il DI Battista vomita più volte quotidianamente sui social network (ma non era lui che giurava che stava ore e ore a Montecitorio…. Dove trova il tempo per fare i vari filmati?); il brutto di Di Battista è che è un credulone poco intelligente, il Di Battista crede a tutte le puttanate che la rete vomita, se dovesse apparire un articolo che recita che mangiare due chili di sterco di gallina al giorno si guarisce dal tumore il Di Battista ci crederebbe e farebbe un’interrogazione parlamentare, sono molto buffi i suoi monologhi alla camera, davvero, guardateli, di solito inizia con l’ordine del giorno per poi passare con nonchalance a vomitare tutt’altro facendo salti su salti su cose che non c’entrano nulla, il delirio sta che lui si vanta di questa cosa, è un po’ come se una persona normale o cittadino onesto come gli chiamano loro si vantasse se ha prodotto più di due chili di feci!
La Taverna, un caso sociologico da studiare, ma non uno studio approssimativo ma molto profondo con ricerche che dovrebbero durare almeno un paio d’anni, la Taverna è l’unico essere umano con un tono di voce talmente alto che fa sanguinare le orecchie a chiunque, la Taverna urla sempre e comunque, come per il Di Battista si sente in perenne campagna elettorale e si sente sempre circondata da nemici da abbattere con le sue urla, non voglio parlare dei sui deliri d’onnipotenza che sfoggia ogni volta che prende la parola alla camera come per il Di Battista la Taverna parte sull’argomento del giorno per poi delirare su altro, è capace nella votazione di una legge a tirare fuori nell’ordine :L’Iraq, la terra dei fuochi, la corruzione, Big S., Renzi, il PD, il centro destra, Alfano, l’aumento del costo della pasta, la povertà dilagante in Italia, sua sorella, sua suocera, suo zio e tutti i suoi famigliare, del non trovare parcheggio all’Esselunga il sabato; credo che abbia studiato per questi deliri d’onnipotenza che sinceramente non servano a nulla.   
La Taverna però entrerà nella storia per aver fatto approvare una legge sulla sperimentazione degli animali, ovviamente bulandosela su internet, io personalmente non farei mai del male ad un’animale e anzi mi sono battuto per far smettere ai cinesi di mangiare carne di gatto e di cane (come se fosse una carne pregiata per intenderci, la cosa non è una bufala ho controllato, cosa che non fanno i vari esaltati dell’Hotel a cinque stelle!), la Taverna però, come si suol dire, ha cagato fuori dal vaso, ha fatto sì che ogni sperimentazione fosse bloccata, esperti in questo campo l’hanno sbugiardata più e più volte affermando che la vivisezione in Italia non c’è più e che anzi la sperimentazione ha fatto sì che molte malattie “non fighe” venissero curate (non le stronzate sulle staminali o di Di Bella!), ma la passionaria è andata dritta come un fuso e ha continuato a voler avere ragione, in fin dei conti ha letto su internet o meglio sulla rete (perché la rete domina!) che ha ragione!
Volete saper perché io personalmente non voterò mai il partito nazionalsocialista cinque stelle?

Semplice a dirsi, non mi fido di quattro cialtroni che prendono per verità assolute ciò che leggono su internet, non voglio che a governarmi siano tipi che credono nel NWO (ricordiamoci che il Deus ex Macchina del movimento è un pagliaccio che scriveva romanzetti di fantapolitica [degni neanche per il macero!] e che credeva in ciò che scriveva è un po’ come se qualcuno domani s’alzasse e disse che la svastica sul sole è un saggio storico e non un romanzo di fantascienza!), nelle scie chimiche, nel complotto massonico sionista che governa il mondo, del complotto sui vaccini, che afferma che le mammografie (che hanno salvato un bel po’ di donne!) sono sotto una Lobby potente che vuole governare il mondo attraverso il palpeggiamento dei seni, che crede fedelmente e senza un minimo di pensiero logico alle stronzate che il Grillo urlante bercia quotidianamente…   non posso votarli, preferirei votare Michele topo, Paolino Paperino e quant’altro… 

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