LE
SUPERIORI (IL SECONDO ANNO IN PRIMA IN UN’ALTRA SCUOLA!)
Finita
l’esperienza di Via Pace (all’epoca l’I.T.S.O.S. si trovava lì,
ovvero vicino al palazzo di giustizia e se avete fatto caso alle date
[1994!] potete ben vedere chi incontravo quando uscivo da scuola….!)
sono entrato per la seconda volta in prima (e non sarà l’ultima!)
allo Zappa, ovvero ragioneria, la scuola dove mio fratello si era
diplomato (ebbene si, mio fratello è ragioniere!), la cosa che mi ha
lasciato stranito era che non ero il più grande nella mia classe,
infatti, l’anno prima ci fu una moria di bocciature, in pratica
eravamo quasi tutti dell’ottanta (alcuni del settantanove!),
quest’anno fu molto importante perché ha cementato il mio
anticonformismo estremo, odiavo la scuola e ciò che rappresentava (e
che rappresenta!) ma volevo (all’epoca!) un pezzo di carta e quindi
sono stato bravo e buono e ho frequentato tutte le lezioni (ho fatto
tipo quattro assenze e tre ritardi in tutto l’anno!) anche quelle
più noiose, ma quest’anno è stato caratterizzato da un figlio di
puttana di professore, tale Morello, un ingegnere fisico fallito che
si era ritrovato a insegnare alle superiori e fidatevi era la cosa
più lontana dall’essere un professore, ci fu un caso, un caso
specifico che ha scritto la parola bocciatura per questo anno
scolastico.
All’epoca
ero intrippato col Giappone e quando salutavo m’inchinavo
leggermente, il fatto è che lo facevo con tutti e tutte, il brutto è
che a settembre (quindi a inizio anno!) ho “osato” farlo a
codesto professore e lui con la tipica aria (tipicamente italiana!)
da mafioso mi ha giurato che mi avrebbe bocciato, così fu, riuscì a
manipolare talmente bene gli altri professori che a giugno risultavo
con tutte le materie sotto il sei (nonostante il nove in Italiano e
il sette in diritto!) ma parliamo bene di questo immenso figlio di
puttana!
Per
un errore burocratico il losco e alquanto FDP aveva tutti i giorni
d’insegnamento nella mia classe, in pratica avevo questo
scarafaggio perennemente alla cattedra (in teoria ci doveva
“insegnare” informatica e come programmare e invece non ha mai
fatto una cazzo di lezione d’informatica [il che non è vero ne ha
fatte…. Due in tutto l’anno ma visto che lui in primis non ne
capiva un cazzo di computer riteneva che era inutile insegnare la
programmazione!]!) questo “professorone” mi aveva preso di mira
(so che molti studenti sostengono che i professori li odiano ma nel
mio caso questo figlio di puttana mi aveva preso di mira sul serio,
anche perché rispondevo e non le “mandavo a dire”!), infatti, si
divertiva a interrogare con i numeri della tombola (e non sto
scherzando!), ovvero, aveva un sacchetto con i numerini della
tombola, estraeva un numero che coincideva con un nome, ora voi
meravigliosi lettori penserete che facendo così sia un metodo
democratico per interrogare… si col cazzo, il brutto è che (guarda
caso!) estraeva sempre il numero abbinato al mio nome, ciò vuol dire
che tentava d’interrogarmi tutti i giorni, io orgoglioso (e tutto
stronzo nel cervello!) m’alzavo e dicevo che non volevo essere
interrogato e quindi mi beccavo un due tutti i giorni, la cosa non
m’importava più di tanto anche perché stava nascendo in me la mia
vena umanistica, ovvero in quest’anno ho incominciato a scrivere
seriamente (il mio primo raccontino lo scritto nel novantaquattro ma
sulla mia scrittura ne parlerò in un altro capitolo!) e le svariate
materie scientifiche le ritenevo una becera rottura di cazzo (poi mi
sono ricreduto ma questa è un’altra storia!), quindi se quel
lurido e insulso figlio di puttana mi dava due non m’importava,
adoravo (e adoro tutt’oggi!) la storia, la cultura umanista e tutto
ciò che ne fa parte (filosofia in primis!)!
Quell’anno
sono stato bocciato, come ho già scritto (e non voglio ripetermi!)
la mia bocciatura è stata grazie a quel fetido professore fallito,
ma finalmente alla mia terza volta in prima superiore sono riuscito a
farmi promuovere anche se il tutto era contornato dai soliti
psicologi scolastici!
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