-La quasi
vita-
Il freddo
delle bianche piastrelle collima con tutto il mio essere il mio
pensiero si fonde con la luce poco chiara del bagno un raggio di luce
artificiale sventra il bagno in due come una lama una spada che
trafigge per colpire a morte il proprio nemico in cerca del nettare
rosso conosciuto anche come sangue la mano è piena di schiuma da
barba bianca anch'essa tutto è bianco in questo bagno mi guardo allo
specchio e vedo una faccia con una barba di qualche giorno odio
moltissimo le cose a metà o uno ha una barba lunga oppure non c'è
l'ha le cose a metà sono odiose mi spalmo la schiuma da barba su
tutta la faccia fino ad arrivare all'attaccatura del capelli sulle
guance mi riempio la faccia di roba bianca e schiumosa prendo il
rasoio e con estrema cautela e attenzione incomincio a radermi prima
il lato destro e poi quello sinistro poi passo con delicatezza sopra
le labbra e sul mento la schiuma sta per scomparire ma ho ancora quei
fastidiosi peletti sul viso e ricomincio a tagliare con più forza
fino a quando la mia faccia non è morbida come il culo di un bambino
mi guardo soddisfatto allo specchio e ripenso alla mia infanzia
quando giocavo ai parchetti pubblici con quei pochi amici che avevo
stranamente ero sempre in porta e ricordo le elementari le medie le
superiori e infine l'università il diploma con un voto mediocre al
classico la laurea in lettere e filosofia il tirocinio alle medie a
insegnare religione nonostante io sia ateo poi la cattedra di ruolo
in filosofia alle superiori con gli studenti a cui non interessava
assolutamente nulla della “Repubblica” di Platone o di Kant
l'importante era se la loro squadra del cuore vinceva qualche partita
non ho mai visto una classe così vuota ad una lezione di filosofia
in tutta la mia vita ma è comprensibile la filosofia è quella
materia con la quale o senza la quale tutto rimane tale e quale
quindi perché dovrebbe interessare ad un ragazzino appena entrato
nella pubertà a cosa potrebbe mai servire sapere e porsi domande è
più interessante sognare una carriera da calciatore soldi facili e
subito mi guardo per l'ultima volta allo specchio non sono bello anzi
direi che sono una persona che passa benissimo per uno qualunque una
persona come tante senza nessun segno particolare con il fisico
gracilino e una pettinatura da antidivo per eccellenza non mi piaccio
ma questo è il meno apro l'acqua calda della vasca da bagno appoggio
tutto l'occorrente sul bordo della vasca e guardo per un attimo e un
attimo soltanto l'acqua che scende dal rubinetto formando una piccola
pozza d'acqua calda vado in cucina e continuo a scrivere la lettera
che avevo incominciato a scrivere qualche minuto prima di farmi la
barba le parole si confondono nella mente non so bene come descrivere
tutto questo non è facile aprirsi ad un foglio di carta bianco è
già la quarta pagina che butto via e mi sta venendo il dubbio che
magari sarebbe meglio non scrivere nulla ma tutti scrivono un
biglietto per la causa e il perché di determinati gesti che hai più
sembrerebbero un gesto di un folle di un pazzo di uno sconfitto
ricomincio a scrivere dopo l'ennesima pagina appallottolata e buttata
nel cestino scrivo due righe e poi butto il tutto ci metto una pietra
sopra nessun messaggio nessun biglietto nessuna lettera niente di
niente ritorno in bagno e l'acqua è arrivata al punto giusto chiudo
il rubinetto mi spoglio e m'immergo ripensando alla mia vita alle mie
sconfitte e alle poche vittorie al senso di tutto questo come un
filosofo arrivato alla frutta ripenso che forse poteva andare meglio
e poi mi ricredo non poteva andare meglio ma solo peggio guardo per
l'ultima volta gli oggetti sul bordo della vasca un rasoio
un'asciugamano piccolo e una saponetta mi lavo accuratamente tutto il
corpo mi risciacquo e faccio nuovamente scorrere l'acqua calda per
togliere le traccie di sapone mi asciugo le braccia e prendo il
rasoio mi guardo i polsi una due tre volte e poi incido
dall'attaccatura della mano destra e risalgo per tutto il polso per
poi ripetere lo stesso gesto con il polso sinistro il sangue
incomincia a uscire piano immergo i polsi nell'acqua e chiudo gli
occhi non rivedo tutta la mia vita e l'acqua si sta sporcando di
sangue rapidamente non ripenso a nulla c'è un solenne e regale buio
tutto è buio non sento dolore solo caldo un caldo che mi coccola
come un bambino come quando ero piccolo ed avevo paura del buio e
l'unico rifugio alla paura era il letto dei miei genitori poi loro
hanno divorziato e tutto è cambiato ma i miei problemi non sono
scaturiti dal divorzio dei miei genitori e sinceramente parlando non
so bene da dove siano scaturiti un giorno ero felice e contento e il
giorno dopo ero piombato nella più totale tristezza e la mia voglia
di vivere stava scemando rapidamente fino a oggi e oggi che la mia
voglia di vita ha cessato d'esistere non ho trovato nulla per vivere
perché vivere mi sono domandato non ho nulla che valga la pena di
una vita scialba e incolore come la mia non m'interessa nulla voglio
solo smettere di vivere nel minor tempo possibile e poi in mezzo ad
un pensiero o forse ad un ricordo tutto diventa buio e galleggio in
un mare di pace e di tranquillità non sento più niente solo la pace
che tanto cercavo e sinceramente parlando a me basta e avanza!
“Non
possiamo proprio!”
“Ma
come non potete?”
“Ciò
che ha fatto è un peccato...”
“Ma
insegnava religione...”
“A
maggior ragione, insegnava religione e sapeva che con il gesto folle
che ha fatto non avrebbe ricevuto un funerale cristiano!”
“Ma
siamo nel duemila e credete ancora a queste cose?”
“La
fede non ha età...”
“Ho
capito! Quanto costerebbe farli un funerale religioso?”
“Non
è una questione di soldi ma di morale!”
“Cristo
santo (scusate padre!) ma Versace ha avuto un funerale cristiano ed
era omosessuale!”
“Ma
era cristiano!”
“Ma
la chiesa considera peccato l'omosessualità!”
“E'
stata una pecorella che si è smarrita!”
“Ma
è stato ucciso dopo un rapporto sessuale sodomita con il suo amante
e non ha mai detto d'essere cristiano anzi...”
“Sua
sorella ha confermato al su fede!”
“Io
direi piuttosto che la sorella ha pagato molto...”
“Non
sono i soldi figliolo come gli ho già detto...”
“Scommettiamo
che oltre al pagamento del funerale volessi donare una copiosa cifra
alla chiesa mi farete il funerale?”
“Non
credo... la chiesa su questo è intransigente...”
“Un
gay ricco sfondato si e un professore di religione no?”
“Non
c'entra nulla il lavoro che faceva ma il gesto!”
“Anche
Giuda si è pentito e poi si è impiccato!”
“Infatti
Giuda brucia all'inferno!”
“Dove
andrà a finire dopo il funerale riguarderà la sua anima e non la
chiesa!”
“Mi
rifiuto categoricamente di celebrare un funerale per un suicida,
togliere la vita è un peccato mortale se dovessi officiare il
funerale al suo amico dovrei perdere la fede in uno dei dogmi
portanti della chiesa e non si può assolutamente fare se no la
chiesa stessa non avrebbe più senso che esistesse!”
“Ho
capito... grazie per il suo tempo!”
La
pioggia cadeva vigorosamente forte, poche persone stanno seguendo una
macchina nera, gli ombrelli creano un'immagine surreale, una coda
colorata dietro ad un oggetto completamente nero, la famiglia stretta
non c'è poiché sono morti entrambi anni prima, di fratelli e
sorelle non ne aveva, pochi amici, quelli che si possono contare
sulle dita di una mano, alcuni studenti (gli unici che seguivano le
lezioni!) che chiudono il corteo funebre, il tutto si svolge in poco
tempo, il cimitero laico è poco distante dall'obitorio, nessuno
piange, basta il cielo e le nuvole, la macchina si ferma, gli amici
issano sulle spalle la bara, nessuno parla, la bara viene calata
nella fredda terra e s'incomincia a lanciare terra sul coperchio fino
a quando la tomba non è riempita completamente, nessuno si ferma più
del dovuto, tutti hanno una vita loro e stare nei cimiteri non è il
massimo della vita per nessuno, la leggera sporgenza della terra
rimarrà lì ancora per un po' fino a quando la terra non si
assesterà creando una tavola piatta d'erba e solo allora verrà
messa la lapide con nome, cognome, data di nascita e data di morte,
nessuno ha voluto scrivere una frase di circostanza da inserire sotto
al nome, nessuno sapeva bene cosa scrivere e le frasi fatte erano
troppo fatte paragonate al defunto, nessuno lo conosceva bene o
meglio tutti lo conoscevano ma solo superficialmente e nessuno aveva
voglia d'approfondire la conoscenza di quel ragazzo che insegnava
contro voglia religione...
E' stupendo... bravo!
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!!
Grazie mille! :)
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